Una strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale

Analizziamo il documento pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico che raccoglie le conclusioni del gruppo di esperti nominato lo scorso anno.

Con la pubblicazione, all’inizio di luglio, del documento dal titolo ‘Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale’ si è completato il lavoro del gruppo di esperti selezionato dal MISE (ministero dello Sviluppo Economico) che ha recepito le osservazioni pervenute a seguito della consultazione pubblica dello scorso anno. Lo sviluppo delle tecnologie emergenti, del resto, è uno dei punti al centro dell’azione del governo per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese, con l’intento di accelerare la trasformazione digitale dei processi produttivi garantendo nel contempo la tutela occupazionale, sociale e ambientale.

Lo studio propone un ambizioso piano strategico che indica la via per un salto qualitativo verso nuovi livelli di efficienza e sostenibilità per le imprese. L’obiettivo è quello di utilizzare al meglio i benefici che l’IA può apportare al Paese, con un approccio che integri tecnologia e sviluppo sostenibile e metta sempre al centro l’individuo e il suo contesto.

Il documento, che sarà alla base della definizione della strategia italiana nell’ambito del Piano Coordinato Europeo, è strutturato in tre parti: la prima è dedicata all’analisi del mercato globale, europeo e nazionale dell’intelligenza artificiale; la seconda descrive gli elementi fondamentali della strategia, mentre la terza approfondisce la governance proposta per l’IA italiana ed espone alcune raccomandazioni per l’implementazione, il monitoraggio e la comunicazione della strategia nazionale in tema di intelligenza artificiale, con una chiara impronta antropocentrica orientata allo sviluppo sostenibile.

Una maggiore presenza sui tavoli istituzionali

Il report è reperibile integralmente qui.  In questa sede ci limiteremo a evidenziare alcune delle azioni raccomandate dagli esperti. Innanzitutto si ribadisce che il nostro Paese deve farsi portavoce a livello europeo e globale di un approccio responsabile all’IA, partecipando più attivamente sia al dibattito europeo sia alle iniziative internazionali come il partenariato globale sull’intelligenza artificiale (GPAI) proposto dai governi di Francia e Canada, sempre con un focus specifico sullo sviluppo sostenibile. Ciò richiede anche che l’Italia rafforzi la sua presenza sui principali tavoli europei in tema di IA e tecnologie digitali, dove non sempre le nostre istituzioni sono presenti e non sempre riescono a far sentire pienamente la loro voce e a rappresentare le necessità del sistema Paese. In particolare si raccomanda di nominare un delegato nazionale per seguire il progetto AI WATCH e la ‘Digital Skills and Jobs Coalition’. Viene inoltre suggerita una partecipazione attiva al progetto GAIA-X, che già coinvolge oltre 120 aziende europee e vari istituti di ricerca, e alla definizione della governance degli spazi di dati previsti dalla strategia europea per i dati pubblicata nel febbraio di quest’anno.

Una strategia olistica

Il report sottolinea anche come sia necessario andare oltre l’intelligenza artificiale e ricomprendere nella strategia nazionale tutte le tecnologie digitali abilitanti. La combinazione tra IA e Internet delle Cose, in particolare, appare foriera di impatti molto significativi nell’ottica dello sviluppo sostenibile, e dunque di un progetto nazionale dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Viene auspicata una strategia globale di trasformazione digitale, che può avere un punto di riferimento nell’Agenda 2030.

IA ‘at the edge’

In linea con i più recenti trend tecnologici e la vocazione industriale nazionale, si raccomanda di concentrare gli sforzi italiani in modo particolare sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale ‘at the edge’, localizzata quindi il più possibile vicino agli oggetti intelligenti connessi. Si tratta di applicazioni di IA che possono contribuire in modo significativo alla produzione, elaborazione e condivisione di dati e soluzioni orientate alla modernizzazione dell’Italia sia dal punto di vista della competitività industriale che da quello dello sviluppo sostenibile.

Una cabina di regia

Tra le condizioni per il successo di una strategia nazionale vi è la creazione di una governance adeguata attraverso una ‘cabina di regia’ interministeriale e la modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Accanto alla piena realizzazione di una strategia nazionale per la qualità della regolazione, in linea con i migliori standard internazionali, si raccomanda al governo di porre le basi per l’utilizzo di strumenti di regolazione sperimentale (sandboxes), di innovation deal per accelerare il processo di revisione della legislazione in modo compatibile con l’evoluzione tecnologica, e di politiche di innovazione dal lato della domanda, incluso l’avvio di challenges tese a indirizzare l’innovazione verso il soddisfacimento dei bisogni reali della società.

Il ruolo della PA

Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, viene ribadito che l’Italia ha bisogno di una PA moderna, efficace e in grado di porre l’utente al centro. L’amministrazione pubblica deve produrre, gestire e utilizzare al meglio i dati, fornendo al settore privato un supporto essenziale per lo sviluppo di applicazioni attraverso una Piattaforma Dati Nazionale e una politica di API aperte. È quindi necessaria una stretta collaborazione tra pubblico e privato, con costante impegno alla revisione delle regole, alla rappresentazione delle esigenze e alla realizzazione di politiche tese al benessere del Paese. Tale sforzo si deve concretizzare nella definizione di politiche di dati specifiche per settori chiave come l’Internet delle Cose, il manifatturiero e la robotica (con tecnologie di IA embedded), i servizi, i trasporti, il settore agro-alimentare, quello energetico, aerospaziale e della difesa, senza dimenticare i servizi pubblici e quelli legati alle attività culturali.

Conclusioni

Le Raccomandazioni si chiudono auspicando la creazione di un organismo centrale europeo di coordinamento per la ricerca legata all’intelligenza artificiale sul modello del CERN, e la candidatura contestuale dell’Italia a ospitarne la sede, o uno dei suoi poli. Nell’attuale contesto internazionale l’Europa, secondo gli esperti che hanno elaborato il rapporto, dovrebbe contribuire attivamente alla definizione di un modello di sviluppo delle tecnologie di IA ponendo al centro l’essere umano e lo sviluppo sostenibile. Il futuro ‘CERN per l’IA’ dovrà essere finanziato dagli Stati membri e guidato da un gruppo di eccellenza specializzato in ambito IA. L’Italia può e deve rivendicare un ruolo importante all’interno di un simile organismo e, nel caso l’Europa optasse per un ente distribuito su più poli, candidarsi per un ruolo guida nella robotica e nell’embedded IA.

La capacità di governare le tecnologie emergenti, e l’intelligenza artificiale in particolare, di fatto è una sfida che accomuna tutti i Paesi del mondo, nella quale per ora non sono emersi vincitori assoluti. L’Italia deve tracciare senza indugio la sua strada in modo coerente con il percorso europeo, attenta però anche alle sue peculiarità di carattere storico, culturale e imprenditoriale.


Raffaela Citterio

Dopo una esperienza di quasi 10 anni presso una importante agenzia internazionale di relazioni pubbliche in cui si è occupata di ICT e beni di largo consumo sceglie il giornalismo e comincia a collaborare con diverse testate ICT in qualità di free lance. Per Office Automation segue le tecnologie emergenti, in particolare quelle legate all’Intelligenza...

Office Automation è il periodico di comunicazione, edito da Soiel International in versione cartacea e on-line, dedicato ai temi dell’ICT e delle soluzioni per il digitale.


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