Red Hat Summit, open source e AI insieme per trasformare le aziende

Protagonista dell’evento, la vision di Red Hat su AI e open source, ma soprattutto tante testimonianze concrete di una trasformazione digitale di successo da parte delle imprese.

“Tutta l’It mondiale oggi è qui raccolta”. Così Rodolfo Falcone, country manager di Red Hat Italia (nella foto in alto), si è rivolto dal palco all’imponente platea di clienti e operatori di mercato intervenuti al recente Red Hat Summit: Connect 2024 di Milano, evento che quest’anno ha aggregato oltre 50 importanti sponsor tecnologici, tra cui Intel, Cisco, HPE, Ibm, Microsoft, Accenture, Cloudera, Aws, Commvault, Dell Technologies, Dynatrace, Elastic, Kyndryl, Liferay, Nutanix, Reply, Tim e Veeam. Una partecipazione che ha aggiunto ulteriore valore a un appuntamento incentrato soprattutto sulla condivisione delle esperienze da parte di partner e clienti con l’obiettivo di creare ecosistema e alimentare il forte sviluppo in atto nel mercato digitale.

 

“A fronte di un PIL nazionale dalla crescita limitata, il mercato digitale si sta sviluppando con percentuali molto più interessanti. La crescita stimata per il 2024 è del 3,3%, mentre nel 2025 arriverà al 4,1%. A investire in questa direzione sono soprattutto l’industria, le banche e la PA, che cuba oggi oltre il 50% degli investimenti con progetti che continueranno per i prossimi 3-5 anni” afferma Falcone, sottolineando i temi del momento: cloud e AI, ambito in cui Red Hat ha appena acquisito un’azienda americana, Neural Magic, che in dote porterà la sua esperienza in tema di ingegneria delle prestazioni dell’AI generativa, avanzati algoritmi di ottimizzazione dei modelli e servizi di inferenza su GPU e CPU ad alte prestazioni. “La nuvola è ormai pervasiva nelle grandi aziende, dove oltre metà delle applicazioni è in cloud. Ma il futuro non è full cloud, è ibrido, come Red Hat dice da tempo. La tendenza è di mantenere i dati sensibili al sicuro on-prem, mandando tutto sul cloud: modernizzazione applicativa, virtualizzazione, artificial intelligence, machine learning e AI Automation. Trend che continuerà per i prossimi 5 anni.” chiarisce Falcone.

 

La visione di Red Hat e le testimonianze dei clienti

Sul palco Ashesh Badani, Senior Vice President and Chief Product Officer di Red Hat, ha offerto la visione del vendor per quanto riguarda AI e open source. “La tecnologia di Red Hat rappresenta oggi le fondamenta di qualsiasi servizio mission critical in qualunque settore, dal Finance alla Sanità, dalla PA alle compagnie aeree. Supportiamo qualsiasi tipo di cloud, aiutando a costruire infrastrutture sicure e automatizzate. Garantiamo massimi livelli di affidabilità e scalabilità, riuscendo a soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente” afferma Badani, spiegando come Red Hat veda un futuro in cui l’open source giocherà un ruolo enorme anche per quanto riguarda l’AI.

“Siamo convinti che, come con Linux, Kubernetes e la virtualizzazione, le nostre scelte strategiche relative all’open source continueranno a essere vincenti anche in ambito AI dove molti vendor stanno spingendo modelli proprietari” prosegue, pronto a ricordare la collaborazione stretta con IBM per portare in open source la famiglia di modelli AI Granite. L’intenzione è anche quella di spingere su modelli di intelligenza artificiale più piccoli, decisamente più economici e adatti alle specifiche esigenze delle aziende. Modelli che si alimentano di dati aziendali spesso tenuti on-prem e, quindi, in grado di garantirne il massimo della riservatezza. Un contributo importante al training dei modelli GenAI arriva, poi, da InstructLab, progetto open source creato da IBM e Red Hat, in grado di consentire davvero a tutti di contribuire all’LLM, anche a chi ha poca esperienza di ML.

Quattro i prodotti che oggi compongono il portafoglio AI di Red Hat: Rhel AI per creare modelli AI; OpenShift AI per sviluppare piattaforme AI; LightSpeed che raccoglie un portfolio di soluzioni AI enabled; e infine AI Workloads, ossia applicazioni basate su ML e deep learning che usano dati strutturati e non come motori di queste applicazioni. Sostiene questo layer di soluzioni il cloud ibrido aperto di Red Hat, abilitato a sua volta da un ecosistema di partner che mette a disposizione tutto ciò che serve per realizzare i progetti, dall’hardware agli acceleratori, dai modelli alla delivery.

Interessanti, a seguire sul palco, le numerose testimonianze dei clienti che hanno condiviso le proprie esperienze di trasformazione digitale basate su tecnologia Red Hat. Tra loro: Fincantieri, Unipol Group, Alpitour World, Campari, TIM e Banca Popolare di Sondrio.


Claudia Rossi

Giornalista professionista, dal 1993 scrive di tecnologie ICT analizzando l’impatto dell’innovazione sul business di tutti gli attori in gioco: dai vendor tecnologici agli utenti, passando per gli operatori di cana...

Office Automation è il periodico di comunicazione, edito da Soiel International in versione cartacea e on-line, dedicato ai temi dell’ICT e delle soluzioni per il digitale.


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