TLC, con 9dot la parte di alimentazione diventa ‘intelligente’

L’azienda pisana sta per rilasciare sul mercato una Stazione di Energia che permette agli operatori di disporre di potenze rilevanti nelle proprie stazioni di telecomunicazione, allo scopo di produrre corrente riducendo gli interventi in campo.

Think outside the box. Si è ispirata al famoso enigma dei 9 punti, per il nome e la filosofia che sta dietro al suo operato, 9dot, azienda italiana del settore TLC specializzata nella progettazione e produzione di soluzioni innovative legate all’implementazione di nuovi sistemi di energia. “Il problema richiede di collegare i 9 punti nella figura tramite 4 segmenti senza mai alzare la penna dal foglio: per farlo è necessario uscire dal box per poi rientrarvi. Pensare, quindi, fuori dagli schemi”, dice Francesco Zaccaro, fondatore e CEO dell’azienda, nata a novembre 2015 ma con alle spalle oltre un decennio di esperienza nella produzione di apparati per telecomunicazioni. La sede operativa e commerciale è situata presso il Polo Tecnologico di Navacchio, a pochi chilometri da Pisa – dove 60 aziende lavorano quotidianamente sui temi dell’innovazione –, mentre la sede dedicata all’R&D e alla logistica si trova a Gardigiano di Scorzè (Venezia). Le soluzioni di 9dot, totalmente sviluppate e prodotte in Italia, permettono di gestire in modo semplificato il controllo degli impianti PoE (Power over Ethernet) per le medie e grandi aziende, attraverso l’installazione di apparati di nuova tecnologia in grado di evitare l’esposizione a tutte le problematiche dovute alle variabili dei flussi di energia elettrica.

Crescita esponenziale già nel primo anno

Francesco Zaccaro, fondatore
e CEO di 9dot

Il prodotto di punta di 9dot è il GigaSync, un sistema di distribuzione, gestione e monitoraggio dell’alimentazione ideato per essere universalmente compatibile con dispositivi connessi su standard PoE o direttamente su morsetti bipolari. È composto da una Base Unit che può accogliere fino a tre espansioni Cartridge; la Base Unit racchiude il sistema di controllo e di interfaccia principale, le Cartridge definiscono il metodo di alimentazione, ovvero Power over Ethernet o morsetti. Sviluppato per rispondere a un’esigenza già presente sul mercato – la necessità di garantire la qualità dell’alimentazione degli impianti di telecomunicazioni wireless –, il GigaSync ha avuto subito un forte richiamo, tanto da essere stato adottato da grandi operatori come Eolo, primo operatore italiano di connettività wireless, BBBell e Telfy, uno dei principali in Spagna, che lo stanno utilizzando su tutta la loro rete. “Ciò ci ha permesso di crescere in maniera esponenziale già il primo anno”, spiega Zaccaro. La soluzione è compatibile con il protocollo di sincronia Cambium Networks; alla fine del 2018 è stata rilasciata la versione 2, “che è più performante, ha una capacità di calcolo molto più elevata ed è in grado di gestire sia la sincronizzazione Cambium Sync che Canopy Sync”.

Le novità del 2019

Attualmente 9dot sta lavorando a due novità che saranno rilasciate sul mercato nell’ultimo trimestre del 2019. La prima è una vera e propria Stazione di Energia, unica nel suo genere: si tratta di una soluzione che permette agli operatori piccoli, medi e grandi di disporre di potenze rilevanti nelle proprie stazioni di telecomunicazione, allo scopo di produrre corrente riducendo al minimo gli interventi in campo. Nata per soddisfare l’esigenza di alimentare dispositivi in DC con tensioni selezionabili comprese tra 12 e 54V per il settore nautico e delle telecomunicazioni, è una stazione di potenza modulare, in cui ogni modulo può essere aggiunto, sostituito o disconnesso a caldo, senza interruzione di servizio. La principale sorgente di alimentazione deriva da tre moduli raddrizzatori AC/DC da 800W ciascuno, che confluiscono in un comune rail di alimentazione; il sistema è in grado di monitorare costantemente il funzionamento dei moduli, consentendone l’esclusione in caso di guasto o per simulare una privazione di linea. “La parte di alimentazione diventa ‘intelligente’, può essere controllata e monitorata, riducendo i costi”, continua Zaccaro.

Il carica-batterie è dotato di una CPU indipendente che effettua i controlli di stato, governa i processi di carica/scarica e comunica con la CPU centrale. In caso di mancanza di alimentazione sui raddrizzatori, o se questi non sono sufficienti a sopportare il carico applicato ai moduli di uscita, il circuito si commuta automaticamente in batteria. “Già il nostro prodotto di punta, il GigaSync, è in grado di proteggere gli apparati di telecomunicazione presenti sui siti e di ridurre gli interventi. La stazione di potenza rappresenta un’ulteriore evoluzione: consente, infatti, di ridurre manutenzione, controllo, allarmistica e di sapere cosa succede in qualsiasi momento su un sito di telecomunicazione. Ciò garantisce una sicurezza notevole, soprattutto per i siti di telecomunicazione che non si trovano in città, ma in luoghi isolati, per esempio nelle zone di montagna, dove è difficile avere corrente stabile”.

Il sistema GigaSync v. 2, prodotto di punta di 9dot, permette di distribuire,
gestire e monitorare l’alimentazione elettrica dei dispositivi connessi
su standard PoE o direttamente su morsetti bipolari

Tutte le funzioni della stazione di potenza vengono gestite dall’Unità Base che ospita i singoli moduli. La CPU effettua costanti misure di tensione, corrente e stato operativo sui moduli e interagisce con il modulo di controllo, mentre le impostazioni sono vincolate tramite attuatori hardware dedicati, in modo da prevenire disservizi durante gli aggiornamenti software. A bordo dell’Unità Base sono presenti i connettori per la gestione di I/O analogici e digitali e della sonda di temperatura ambientale. Il modulo di controllo è delegato alla gestione delle interfacce di comunicazione con l’utente. La configurazione e la gestione da remoto possono essere effettuate tramite interfaccia web, Snmp e API e anche il software di tale modulo può essere aggiornato senza causare disservizio.

L’altra novità che sarà rilasciata nel Q4 è l’SPI-CS, un iniettore due porte AUX con la sincronizzazione Cambium Sync a bordo. “Il GigaSync viene utilizzato su tutti i siti più strutturati, nei quali c’è un numero importante di apparati. Esistono però siti più piccoli o in procinto di sviluppo: proprio ad essi abbiamo deciso di dedicare una soluzione dotata comunque della sincronizzazione Cambium Sync, ma sviluppata per un segmento entry level. Il nuovo prodotto avrà due porte per poter gestire due apparati su un traliccio, per alimentarli e sincronizzarli”.

Il modello di business. Zaccaro: “Con il canale stiamo avendo risultati sul mercato europeo e americano”

Essendo un produttore di apparati e soluzioni, 9dot ha scelto come modello di business il canale: “Operiamo nel B2B, i nostri clienti sono aziende del settore Wisp (wireless internet service provider) o system integrator. Lavoriamo tramite distributori che spingono le soluzioni accompagnate da un valore, per offrire un servizio completo alle aziende utilizzatrici. Abbiamo sviluppato il mercato inizialmente in Italia e alla fine dello scorso anno abbiamo iniziato ad espanderci in Spagna – aggiunge Zaccaro –. Nello stesso periodo abbiamo stretto l’accordo di distribuzione con la multinazionale americana Winncom Technologies, una delle realtà più strutturate e consolidate nel mercato internazionale. La soluzione che abbiamo sviluppato, unita al modello di business del canale, che si sta evolvendo non solo in Italia ma anche in Europa e Oltreoceano, ci sta permettendo di avere buoni risultati sui mercati esteri. Siamo una startup, ma con l’approccio di una PMI: gli utili e i ricavi che maturiamo li reinvestiamo in azienda, senza dipendere da crediti bancari o da venture capitalist. Da questo punto di vista siamo auto-sostenibili. Adesso il nostro obiettivo è quello di strutturare sempre di più la nostra startup all’interno, per accompagnarne al meglio la crescita. Crediamo che l’innovazione sia fondamentale in un’azienda, oltre a investire in ricerca e sviluppo in maniera continua stiamo investendo sulle persone”.


A cura della redazione

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