Strumenti e policy di sicurezza non allineate: il rischio persiste

L’opinione di Mauro Papini, general manager di Acronis

Il rischio di non allineare gli strumenti e le policy di sicurezza alle reali esigenze di una azienda c’è sempre stato e continua a esserci, anche dopo l’entrata in vigore del GDPR. Utenti finali e operatori di canale, che per la maggior parte delle piccole e medie imprese svolgono il ruolo di Ciso, in questi mesi si sono impegnati per essere conformi alla normativa, anche se l’interpretazione della stessa non è sempre univoca.

Il mercato ha ricevuto nuovi stimoli, anche perché le azioni criminali si fanno sempre più numerose e pericolose, un fenomeno che sembra destinato a crescere nel tempo.

Nuove competenze difficili da reperire

Per molti è il momento di fare scelte importanti per disegnare le strategie di sicurezza del futuro, e per questo servono nuove competenze difficili da reperire, una problematica che non riguarda solo l’Italia ma tutti i Paesi in cui operiamo.

L’esigenza più sentita, oggi, sia da parte delle aziende che decidono di gestire internamente la security (non molte) sia dai service provider, sempre più numerosi, è quella di dotarsi di strumenti che siano potenti ma allo stesso tempo semplici da implementare e gestire. E quindi soluzioni dotate di forti automatismi.

Soluzioni che integrano tecnologie avanzate quali crittografia, analisi comportamentale e classificazione dei dati assistita da intelligenza artificiale, o blockchain con autenticazione digitale, firme elettroniche, verifica dell’autenticità e della corrispondenza dei dati e altre. Soluzioni che riescono nel contempo a ‘nascondere’ la complessità delle tecnologie grazie a interfacce semplici e intuitive, come quelle proposte da Acronis e che possono risolvere il problema. Infatti consentono di innalzare i livelli di sicurezza di dati, applicazioni e sistemi in maniera efficace, univoca e coerente utilizzando le risorse aziendali già disponibili, senza creare ‘over head’ non gestibili. 

Lavorare in ottica di ecosistema

 Naturalmente nessun vendor può fornire tutte le risposte lavorando in autonomia. Il supporto degli operatori di canale, così come la collaborazione tra i diversi player del mondo dell’offerta, sono fondamentali per fornire soluzioni universali e sostenibili.

Bisogna quindi lavorare tutti insieme per affrontare un tema complesso, che parte da lontano, che non tutti hanno ancora affrontato correttamente, e diventa ogni giorno più importante, perché oggi tutti, a livello sia privato che professionale, rappresentiamo un possibile bersaglio.

Appuntamento a domani con Marco Giusti, major account executive di Akamai

 

 


A cura della redazione

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