Oracle, l’AI declinata in tutti i layer dell’offerta

Dalle applicazioni ai servizi, dai dati alle infrastrutture: l’AI pervade l’offerta Oracle in modalità end-to-end.

“Ci troviamo in un momento molto felice, frutto di un lavoro serio che portiamo avanti da 40 anni sui dati. I risultati finanziari del primo trimestre 2025 annunciati nel corso del recente CloudWorld 2024 di Las Vegas sono andati oltre le aspettative: a livello mondiale la componente di cloud infrastructure ha registrato una crescita del 45%, mentre quella applicativa oltre il 10%. Anche in Italia il primo quarter, tradizionalmente più tranquillo, si è chiuso decisamente bene”, ha affermato Carlota Alvarez, vice president e country manager di Oracle Italia, commentando i recenti obiettivi raggiunti dal vendor, inclusi alcuni importanti accordi siglati a livello locale. Primo fra tutti quello con il Polo Strategico Nazionale e TIM Enterprise per la realizzazione di una seconda cloud region dedicata, finalizzata a supportare la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione centrale e locale. “Stiamo scrivendo un pezzo di storia di digitalizzazione italiana”, ha sottolineato Alvarez, che ha ricordato anche i recenti accordi stretti con RAI Way per l’edge computing e con l’Università di Torino per un laboratorio di AI, alla cui realizzazione collaboreranno anche TIM Enterprise e Technology Reply.

Carlota Alvarez, vice president e country manager di Oracle Italia

Un’AI pervasiva che potenzia tutti i layer d’offerta

Michele Porcu, vice president di Oracle Emea, è entrato nel merito delle linee strategiche aziendali, ricordando come da anni il vendor abbia fatto dell’AI un elemento chiave per lo sviluppo della propria tecnologia, imprimendo una particolare accelerazione nell’ultimo periodo. “La nostra strategia AI poggia su tre pilastri. Il primo è una scelta interamente B2b, che ci vede aiutare le aziende nello sviluppo delle soluzioni. Il secondo è un approccio integrato tra mondo GenAi e strategia AI, per quanto riguarda non solo la tecnologia, ma anche pipeline e progetti. Il terzo pilastro è il supporto costante alle aziende in modalità end-to-end e trasversale su tutti i nostri layer d’offerta: applicazioni, servizi, dati e infrastrutture”.
Dal punto di vista delle applicazioni, l’offerta punta a rendere disponibili sempre più use case cablati sull’intelligenza artificiale e pronti all’uso. Per quanto riguarda gli AI Services, il vendor fornisce, invece, modelli general-purpose o specializzati, per allenare al meglio i modelli dei clienti. Sul fronte dei dati la strategia è duplice: da una parte Oracle, in modalità pionieristica, ha introdotto motori di Machine Learning per la gestione autonoma dei database, dall’altra offre funzioni di autenticazione in modalità naturale per l’accesso al database. Per quanto riguarda l’infrastruttura, infine, il vendor vanta una solida partnership con Nvidia e oggi mette a disposizione un OCI Supercluster in grado di accelerare al massimo i carichi di lavoro AI e l’elaborazione dati.

Al lavoro su un cloud ipercapillare

A parlare di cloud e degli importanti annunci dell’ultimo CloudWorld è stato Andrea Sinopoli, vice president, cloud technology country leader di Oracle Italia, che tra i tanti messaggi lanciati nel corso dell’evento di Las Vegas ha voluto soprattutto evidenziare quello della capillarità. “Vogliamo portare il cloud dove serve ai clienti, arrivando a ridurre al minimo la latenza” ha affermato, collegando a questo obiettivo le ultime novità tecnologiche e i nuovi accordi di collaborazione con gli hyperscaler. Dopo quello con Microsoft Azure, pronti quelli con GoogleCloud e Aws. Accordi che attraverso Database@Azure, Database@Google Cloud e Database@AWS consentono di erogare i servizi Oracle Database su OCI (Oracle Cloud Infrastructure) all’interno dei loro data center. Ma la strategia di capillarità non si ferma qui. Al CloudWorld è stata, infatti, annunciata la Dedicated Region25 (o Butterfly), una nuova configurazione di OCI Dedicated Region. “Attraverso quest’ultima, gli oltre 150 servizi OCI Iass e Paas potranno essere disponibili dentro tre soli rack espandibili all’infinito”, ha spiegato Sinopoli, chiarendo come questo arrivi a porre un nuovo livello di ingresso ai servizi cloud, rendendoli ‘ipercapillari’.

L’AI alla prova della sicurezza

Ad affrontare come l’AI possa essere utilizzata per alzare i livelli di sicurezza dei sistemi è stato Mario Nicosia, technology software country leader di Oracle Italia, che declinando l’argomento in data security, application security, identity security e network security, ha anticipato un importante sviluppo: entro il entro 2025 tutte le applicazioni Saas di Oracle useranno, infatti, il principio dell’Autonomous per ridurre gli errori. Questo sulla convinzione che più un sistema è automatizzato, più è sicuro. Per quanto riguarda l’identity security, la promessa è quella di arrivare presto all’autenticazione biometrica per accedere alle informazioni del database e gestire le transazioni. In ambito applicativo, l’utilizzo dell’AI si declina, invece, su Apex, linguaggio low code che sfruttando l’intelligenza Artificiale promette di ridurre vulnerabilità in fase di sviluppo. Ma la vera novità riguarda la network security con Zero Trust Packet Routing, soluzione pensata per aumentare il livello di protezione, disaccoppiando i layer infrastrutturali e segregando all’interno di hardware dedicato la gestione della sicurezza del network. Scelta tecnologica che amplifica la sicurezza di OCI e semplifica le operazioni di chi genera policy.

Cloud application, agenti AI in arrivo

Di AI e cloud application ha parlato Giovanni Ravasio, cloud applications vp & country leader di Oracle Italia, sottolineando l’intenzione di proseguire nell’offerta di una piattaforma completa e verticalizzata, rispondendo anche a richieste di nicchia. L’anno scorso Oracle ha rilasciato 50 feature GenAI, cui ne sono seguite altre 50 legate al linguaggio e al contesto. “Ora siamo in una nuova fase e stiamo rilasciando agenti guidati dall’AI in grado di fornire risultati basati sul ragionamento per definire i migliori processi aziendali”, ha spiegato Ravasio, pronto a sottolineare come tutti i dati aziendali di contesto saranno elaborati senza contatti con l’esterno. Tutte le feature annunciate, ha poi evidenziato, saranno a costo zero per gli utenti e per il 70% sono l’esito di richieste fatte dai clienti stessi.


Claudia Rossi

Giornalista professionista, dal 1993 scrive di tecnologie ICT analizzando l’impatto dell’innovazione sul business di tutti gli attori in gioco: dai vendor tecnologici agli utenti, passando per gli operatori di cana...

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