Prosegue la corsa all’automazione
A dirlo è lo studio “Trends & Spends Report” recentemente pubblicato dall’Intelligent Automation Network che nel 2023 prevede un’ulteriore crescita del mercato RPA.
La corsa verso l’autonomous enterprise è appena iniziata e nel 2023 potrebbe ricevere un ulteriore impulso. A dirlo è l’Intelligent Automation Network, comunità esperta di settore che nel suo studio “Trends & Spends Report” ha intervistato oltre 400 manager al fine di analizzare le strategie di trasformazione digitale delle imprese per il prossimo futuro. “I clienti, i dipendenti e gli investitori oggi si aspettano aziende agili, in grado di proporre nuovi servizi e funzionalità in linea con le richieste del mercato. Anziché dissuadere le imprese dall’investire, l’aumento dell’inflazione, le interruzioni della catena di approvvigionamento e i timori per una potenziale recessione globale stanno spingendo le organizzazioni ad abbracciare l’automazione intelligente”, sottolinea l’Intelligent Automation Network evidenziando come, in questo scenario, le aziende cerchino di dotarsi delle giuste skill. Infatti, invece di sostituire le persone con i robot come molti temevano, le imprese sfruttano l’automazione per colmare le lacune di talento oggi presenti sul mercato, migliorare l’esperienza dei dipendenti e valorizzarne le competenze. In sintesi, l’adozione di soluzioni di RPA non sta rallentando, anzi: nel 2023 è possibile prevedere livelli di innovazione senza precedenti su questo fronte.
Lo scenario
La conferma arriva dallo studio, nel quale l’84% degli intervistati ha confermato gli investimenti in trasformazione digitale per il 2023 mentre il 13% ha dichiarato di aver già strutturato un programma in questa direzione per il prossimo anno. Non solo. Le imprese manifestano l’interesse per un’ampia gamma di tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la computer vision, le soluzioni di digital twin, di process mining e di supply chain analytics. In questo contesto, aumenta l’attenzione delle aziende anche verso i sistemi di RPA e intelligent automation, ambito nel quale “il 2022 si è caratterizzato come entusiasmante e ricco di eventi per il settore, soprattutto per quanto riguarda le operazioni di fusioni e acquisizioni – ha evidenziato l’Intelligent Automation Network nel report. In particolare, nei primi 8 mesi del 2022 si sono svolte oltre 17 operazioni di M&A e almeno cinque importanti operazioni di fusione e acquisizione. Il tutto ha cambiato irrevocabilmente il panorama dei fornitori nel campo della Robotic Process Automation”.
La crescita
L’adozione dell’intelligenza artificiale e della RPA, nonostante alcuni scetticismi che circondano queste soluzioni, “è in crescita e gli esperti prevedono che il mercato della Robotic Process Automation crescerà fino a 20,1 miliardi di dollari entro il 2030”, spiega lo studio dal quale emergono risultati in linea con queste proiezioni nonché un quadro assolutamente interessante per il futuro: se nel 2021 solo il 30% dei partecipanti alla survey aveva investito in tecnologie di intelligent automation e RPA, il 64% oggi dichiara di aver investito nell’intelligent automation mentre il 42% che sta investendo in strumenti di RPA. Guardando al 2023, un ulteriore 35% ha affermato di aver pianificato l’adozione di soluzioni di intelligent automation e il 54% di avere in programma investimenti in sistemi di Robotic Process Automation nei prossimi 12 mesi.
Non è tutto oro, però, quello che luccica; nonostante il crescente interesse delle imprese, infatti, la Robotic Process Automation non è priva di limiti: in alcuni casi, “può essere difficile da scalare, oltre che costosa e fragile, il che richiede una manutenzione continua. Per questo motivo – spiega sempre la ricerca – solo il 49% degli intervistati prevede che i budget dedicati all’intelligent automation aumenteranno nel 2023 contro il 53% del 2022”.
Hyperautomation e workflow automation
Non solo RPA, però. Le aziende sempre più mettono al centro delle proprie di strategie di trasformazione digitale il concetto di hyperautomation. In tal senso, ben il 91% degli intervistati dall’Intelligent Automation Network ha investito in soluzioni di hyperautomation o prevede di farlo nel 2023, mentre il 66% ha dichiarato di prevedere budget in aumento o comunque invariati per gli investimenti in tecnologie abilitanti l’hyperautomation.
Lo studio prevede inoltre che le aziende abbracceranno sempre più l’utilizzo di soluzioni di workflow automation, workflow management platform, workflow management services e workflow orchestration. “Per il secondo anno consecutivo abbiamo registrato una crescita di tutte e quattro queste soluzioni, sia in termini di budget dedicati da parte delle imprese che di tassi di adozione”, ha sottolineato l’Intelligent Automation Network evidenziando come gli strumenti di orchestrazione dei flussi di lavoro oggi siano componenti chiave del percorso di digital transformation delle organizzazioni. “In questo scenario, negli ultimi anni non solo abbiamo assistito a un’esplosione di strumenti di workflow automation low-code standalone, ma anche le piattaforme aziendali offrono sempre più spesso funzionalità di workflow automation low-code”.
E, parlando di low e no code automation, il mercato sembra aver fatto passi da gigante negli ultimi anni. “Nel 2021, cioè da quando abbiamo iniziato a includere questo verticale nella nostra ricerca, solo il 38% degli intervistati utilizzava soluzioni low/no code; oggi, invece, ben il 70% dichiara di utilizzare questa tipologia di strumenti, con un aumento considerevole rispetto all’anno precedente”, ha spiegato l’Intelligent Automation Network.
In un presente di skill shortage in cui risulta difficile dotarsi di una programmazione qualificata, questi strumenti consentono alle aziende di colmare questo divario dando la possibilità, da un lato, di implementare l’automazione in modo più efficiente, e dall’altro di aprire le porte dello sviluppo anche a persone ‘non IT’ prive di competenze tecniche specifiche. Per questo motivo, l’Intelligent Automation Network prevede una crescita nell’adozione da parte delle imprese di soluzioni low-code anche in futuro, così come di tutti quei sistemi di document management che sempre più includono logiche di Robotic Process Automation e di elaborazione intelligente dei documenti.
Intelligent Document Processing
L’Intelligent Document Processing (IDP), nota anche come intelligent document automation, si è evoluta notevolmente nel corso del 2022, sia in termini di capacità tecnologiche che di crescita del mercato. Combinando tecniche di intelligenza artificiale come la computer vision e l’elaborazione del linguaggio naturale alla tecnologia IDP tradizionale, le aziende oggi possono estrarre e trasformare i dati non strutturati da un’ampia gamma di documenti, non solo da moduli predefiniti.
L’Intelligent Document Processing è ora presente nei reparti di assistenza clienti, dove viene utilizzata per estrarre e analizzare i dati provenienti da e-mail, chat e moduli di feedback. Inoltre, i team legali e di procurement sfruttano sempre più questa tipologia di soluzioni per ottimizzare le operazioni di gestione dei contratti. Grazie a questi recenti progressi tecnologici e all’esigenza sempre più pressante delle imprese di ridurre i costi a fronte dell’incertezza economica, la percentuale degli intervistati nello studio che attualmente utilizzano l’IDP è aumentata dal 42% del 2021 al 67% del 2022. Inoltre, il 47% degli intervistati prevede un aumento del budget dedicato a queste soluzioni per il 2023 rispetto al 37% del 2022.
In ottica futura, l’Intelligent Automation Network si aspetta che molti fornitori di soluzioni di Intelligent Document Processing evolveranno la propria proposizione per includere la totalità dell’elaborazione dei dati non strutturati. La corsa verso l’autonomous enterprise, insomma, prosegue a passo spedito.