L’AI per migliorare l’esperienza del cliente nel settore turistico
Secondo il rapporto Ascendant di Minsait il 33% delle aziende del settore sta già sperimentando l’intelligenza artificiale per migliorare la gestione delle prenotazioni e la vendita di servizi turistici.
Il settore turistico ha compreso che nel futuro la tecnologia e l’intelligenza artificiale giocheranno un ruolo importante. Il 40% delle aziende del settore sottolinea che uno dei motivi principali per integrare l’AI nelle proprie attività è quello di migliorare la conoscenza, le relazioni e l’esperienza dei clienti. Questa è una delle principali conclusioni dell’analisi settoriale contenuta nel rapporto Ascendant di Minsait che, con il titolo “AI: radiografia di una rivoluzione in corso”, analizza il suo grado di adozione nelle aziende private e nelle istituzioni pubbliche. L’impatto della tecnologia nel turismo è tale che l’80% delle aziende sta già utilizzando l’AI in qualche area specifica delle proprie operazioni quotidiane.
Secondo Emilio Mora, global head of hospitality, airlines and international industry di Minsait, “l’intelligenza artificiale si posiziona come un catalizzatore chiave per l’eccellenza operativa, l’innovazione e il miglioramento continuo nel settore dei viaggi e del turismo nei prossimi anni. Le aziende in grado di abbracciare e integrare efficacemente questa trasformazione con una visione strategica saranno meglio posizionate per essere leader in un panorama dinamico e competitivo”.
Secondo il rapporto Ascendant, l’area in cui il settore Viaggi e Turismo sta sperimentando maggiormente l’intelligenza artificiale è quella della gestione delle prenotazioni e della vendita di servizi turistici, con il 33% delle aziende che sta sviluppando casi d’uso specifici come i sistemi di raccomandazione iper-personalizzati.
Il 33% delle organizzazioni, inoltre, utilizza l’AI per la gestione della logistica e delle operazioni di alloggio o per la promozione turistica. Il 22% la utilizza poi per migliorare l’esperienza del cliente e il servizio a destinazione, per la gestione della flotta e delle rotte o per la gestione dell’inventario. Inoltre, altri casi d’uso su cui l’industria dei viaggi si sta concentrando sono la gestione degli incidenti e il controllo delle operazioni di carico e scarico degli aerei.
L’ottimizzazione guidata dall’intelligenza artificiale non solo aumenterà l’efficienza operativa e la produttività, uno dei principali fattori che ne hanno favorito l’integrazione nel 67% delle aziende, ma consentirà anche al settore dei viaggi di migliorare significativamente la qualità e la personalizzazione dell’esperienza del cliente. Questo, a sua volta, si tradurrà in una maggiore conversione e fidelizzazione, un aspetto strategico che può fare la differenza nei prossimi anni.
Inoltre, vale la pena notare che, in tutte le attività legate ai viaggi e al turismo, l’AI è in grado di analizzare, trarre conclusioni e identificare modelli o sviluppare azioni. Tuttavia, attualmente esistono alcune barriere che ostacolano l’incorporazione di questa tecnologia, come l’attrazione di talenti con competenze avanzate o la mancanza di meccanismi di governance e sicurezza.
L’impatto di questo strumento sulla catena del valore del turismo è rilevante. Attività fondamentali come l’identificazione delle tendenze emergenti, la gestione delle prenotazioni e delle attività o il marketing sono state trasformate grazie all’implementazione di analisi predittive, sistemi di raccomandazione ed elaborazione automatizzata, nonché algoritmi di segmentazione e chatbot in grado di personalizzare le interazioni.
Il rapporto Ascendant evidenzia anche il ruolo dell’intelligenza artificiale per l’adozione di pratiche responsabili nel settore dell’ospitalità, in grado di affrontare le sfide della sostenibilità con casi d’uso ESG specifici, come l’implementazione di sistemi di gestione ambientale intelligenti negli hotel.
La quinta edizione del Rapporto Ascendant Digital Maturity 2024 di Minsait affronta il contesto e il grado di adozione dell’intelligenza artificiale da parte di aziende e pubbliche amministrazioni. Per farlo, ha analizzato le informazioni fornite da oltre 900 organizzazioni in Spagna e in altri Paesi, appartenenti a 15 diversi settori di attività.