Salesforce, l’impegno forte per un’AI responsabile
Il vendor partecipa alla definizione di quadri normativi e promuove costantemente cultura digitale, contribuendo a creare una Salesforce Economy dai forti impatti locali
16,7 miliardi di dollari di ricavi aziendali e 102.000 posti di lavoro tra il 2022 e il 2028. Questo il valore della Salesforce Economy in Italia, ovvero l’impatto delle implementazioni Salesforce sul sistema socio-economico del nostro Paese. Un valore che è stato recentemente calcolato da IDC in uno studio interessato soprattutto a rilevare l’effetto moltiplicatore delle implementazioni dei progetti legati all’intelligenza artificiale. L’ultima testimonianza arriva dal varo del nuovo Digital Hub IT di Napoli del Gruppo Oniverse (nuovo nome del Gruppo Calzedonia): un hub interamente dedicato ai temi dell’omnicanalità, che nell’arco di due anni assumerà 100 giovani talenti digitali, incaricandoli di sviluppare e gestire le principali tecnologie legate al mondo Salesforce (e non solo). 100 ragazzi formati attraverso un percorso supportato anche da esperti docenti dell’Università Federico II di Napoli.
“Grazie all’intelligenza artificiale stiamo creando posti di lavoro”, afferma Vanessa Fortarezza, country leader di Salesforce Italia (nella foto), sottolineando come l’impegno del vendor nei confronti dell’AI nasca da lontano. “In questa direzione investiamo ormai da dieci anni: dopo due anni di ricerca e sviluppo, nel 2016 abbiamo rilasciato infatti Einstein, un’intelligenza artificiale predittiva integrata nella nostra piattaforma, oggi evoluta ad AI generativa con la piattaforma Einstein 1”, prosegue Fortarezza, sollevando l’importante tema del controllo quando si parla di intelligenza artificiale all’interno delle aziende.
In base a una ricerca effettuata nell’ottobre del 2023 da YouGov su un campione di 14.000 aziende (di cui 1.000 italiane), il 17% dei lavoratori utilizza infatti l’AI Gen per il proprio lavoro, ma il 49% di questi lavoratori non è autorizzato. Solo il 23% ha ricevuto una formazione specifica e soltanto il 15% delle organizzazioni dispone di linee guida in merito al suo utilizzo. Ma l’aspetto più preoccupante è che il 54% dei lavoratori presenta come propri lavori realizzati con l’intelligenza artificiale. Fondamentale, quindi, definire i contorni di un’AI responsabile: un obiettivo che Salesforce contribuisce a raggiungere attraverso più azioni. Prima fra tutte, la definizione di regole e governance e, poi, promuovendo numerose attività di formazione in modo da garantire competenze.
Per quanto riguarda le regole, Salesforce ha collaborato a livello europeo alla definizione dell’Eu AI Act recentemente approvato, mentre a livello italiano lavora a stretto contatto con l’AgID. “Sul fronte formazione ci impegniamo non solo nella creazione di talenti digitali, ma alla diffusione di una cultura digitale. Per quanto riguarda i talenti digitali abbiamo attivato da tempo la piattaforma di e-learning Trailhead e ogni anno offriamo opportunità di internship con il programma Futureforce. Parallelamente collaboriamo con Generation Italy di McKinsey, oltre a numerose università e Business School”, spiega Fortarezza, ricordando, sul fronte della cultura digitale, le partnership forti con The European House – Ambrosetti e numerose società di consulenza.
Il mercato italiano, primo per crescita in Emea
L’impatto positivo della Salesforce Economy sulle dinamiche socio-economiche globali e locali è sostenuta anche grazie a risultati finanziari in crescita continua. Risultati che a livello mondiale hanno visto il vendor chiudere l’ultimo anno fiscale (a gennaio 2024) con revenue pari a 34,9 miliardi di dollari, ossia l’11% in più rispetto al fatturato del 2023. “Una crescita a doppia cifra che ha registrato una decelerazione rispetto ai primi anni, ma che ha portato a risultati con margine operativo al 30,5%, come richiesto dai nostri azionisti”, precisa la country leader, anticipando l’ambizioso traguardo dei 38 miliardi di dollari di fatturato a livello mondiale per l’anno fiscale in corso.
Ai risultati raggiunti nel FY 2024 ha contribuito in modo importante l’Italia. Paese che in Emea è stato il primo per crescita e il quarto per fatturato, mentre a livello mondiale si posizionato al nono posto. Primati cui si aggiunge anche la seconda posizione in Emea per numero di certificazioni dei partner: oltre 18.000 conseguite da circa 5.600 professionisti si un totale di 180 partner qualificati. Si tratta di una rete in progressiva espansione, principalmente costituita da Strategic Consulting Partner e Top Consulting Partner, cui si stanno affiancando una serie di cloud reseller incaricati di indirizzare le aziende con meno di 1.200 dipendenti. Una scelta strategica che punta a moltiplicare le opportunità di business in un’economia, come quella italiana, che conta oltre 4 milioni di Pmi.
Tra le industry più interessate alla proposizione di Salesforce si segnalano Energy, Utility, Automotive e Retail, ma il piano di crescita triennale punterà su soprattutto su Banking, Insurance, Hls, Manufacturing e PA.
Strategica per centrare l’obiettivo sarà anche la scelta di appoggiarsi agli hyperscaler per erogare i propri servizi applicativi. Il primo cloud provider selezionato è stato Aws. “Abbiamo riscritto lo stack applicativo per girare sul suo cloud in modo scalabile e sicuro. Il nostro core business non è l’infrastruttura e poterci appoggiare ai data center di Aws ci garantisce più prossimità ai clienti, aspetto particolarmente importante in Italia per lavorare in settori come la PA”, puntualizza Fortarezza, spiegando che ad oggi in Europa sono già stati dismessi due data center proprietari con progressiva migrazione dei clienti italiani sulla region locale di Aws. “E nessuno si è accorto di nulla”.
Una piattaforma basata su dati, AI e Crm
Per quanto riguarda il fronte innovazione, in occasione del recente Dreamforce Salesforce ha annunciato la disponibilità della piattaforma Einstein 1, in grado di unificare dati, AI e CRM facilitando l’adozione e la personalizzazione dell’AI generativa a supporto di tutte le applicazioni. Basata sui metadati, la piattaforma integra tutti i dati dei vari sistemi aziendali grazie a Data Cloud, fornisce avanzate funzionalità di AI predittiva e generativa grazie ad Einstein e garantisce una user experience di livello superiore grazie a un unico Copilot incaricato di interagire con tutte le applicazioni Salesforce da un’unica interfaccia conversazionale.
“Dati e AI sono due facce della stessa medaglia: senza i dati non è possibile sviluppare un AI personalizzata ed efficace, mentre senza AI non si valorizzano tutti i dati a disposizione. Le più diffuse applicazioni AI consumer sono costruite su tre layer: dati, modello e UI. In ambito consumer i dati sono informazioni pubbliche disponibili su Internet e quindi non sufficienti a creare una esperienza veramente personalizzata. Grazie alla piattaforma Einstein 1 abbiamo portato il paradigma Dati-Modello-UI in ambito aziendale, dando l’opportunità ai nostri clienti di valorizzare tutti i dati aziendali grazie a Data Cloud che permette di contestualizzare l’interazione con il modello Einstein per ottenere risposte personalizzate e puntuali”, spiega Nicola Lalla, vice president solution engineering di Salesforce Italia. Il tutto in un’unica piattaforma avvolta nell’Einstein Trust Layer che evita alle aziende di affrontare costi per la sicurezza, l’addestramento e aggiornamento dei modelli e l’integrazione con le applicazioni Crm.