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Veeam: nuovi tasselli per la resilienza dei dati

Il punto della situazione e le novità del vendor illustrate dal management italiano. Tra tecnologia, servizi e formazione per clienti e partner.

Alessio Di Benedetto, country manager per l’Italia di Veeam

Negli ultimi anni Veeam ha evoluto la sua missione verso il tema della ‘data resilience’, integrando backup, recovery e portabilità con la sicurezza e l’intelligenza dei dati. In un recente incontro con la stampa il management italiano ha fatto il punto della situazione evidenziando un percorso di costante crescita e innovazione in un panorama IT sempre più complesso e minacciato.

“Per fare solo un esempio IDC ci posiziona come leader di mercato in ambito data protection software. Siamo passati da un’azienda di nicchia nel 2016 all’attuale 14% di market share globale, con un picco del 20% in EMEA. Nel contempo manteniamo una solidità finanziaria con 1,7 miliardi di dollari di fatturato, un margine EBITDA del 30% e 550.000 clienti business a livello mondiale,” ha sottolineato il country manager per l’Italia Alessio Di Benedetto.

Questi risultati si innestano su una crescita dell’offerta che ha visto l’espansione di Veeam Data Cloud (offerta con modello a servizio con infrastruttura gestita direttamente da Veeam), con l’aggiunta di workload come quelli per Entra ID e Salesforce e la presenza di una console unificata; il rilascio di un’appliance software universale per installazioni semplificate; e il recente lancio della Veeam Data Platform V13 (la soluzione tradizionale self-managed). Inoltre è stata annunciata una prossima acquisizione strategica, ossia quella di Securiti AI, realtà operativa nel comparto ‘Data Security Posture Management’, con l’obiettivo di unire l’aspetto della data resilience con l’intelligenza artificiale a servizio della sicurezza, garantendo fiducia e confidenza nelle fonti di dati per i progetti AI.

“Oggi la data resilience si fonda su cinque pilastri. I primi tre sono Backup, Recovery e Portability, ossia i punti di forza tradizionali di Veeam, che presenta anche l’integrazione con tutte le piattaforme, hypervisor e hyperscaler per evitare il lock-in, oltre alla capacità di migrare dati tra ambienti diversi. Poi c’è la Data Security, che prevede funzionalità di protezione per minimizzare l’impatto degli attacchi malware, identificazione delle minacce prima, durante e dopo il backup, e integrazione con soluzioni in ambito SIEM/SOC/MDR. Infine la Data Intelligence. Questo significa servirsi dell’intelligenza artificiale per semplificare operazioni attraverso malware detection automatica, ripristino dei backup, interazione in linguaggio naturale con la soluzione, accesso alla knowledge base. Ecco che con l’acquisizione di Securiti AI abbiamo l’obiettivo di ampliare ulteriormente il raggio di azione per identificare e classificare i dati sensibili da proteggere, fornendo capacità di discovery, classificazione e analisi puntuale,” ha aggiunto Di Benedetto.

Le tre direzioni

Danilo Chiavari, Senior Presales Manager, Italy & Turkey della società, ha approfondito le direzioni chiave della versione 13 di Veeam Data Platform oltre che la strategia di sicurezza e compliance, partendo da tre punti: riduzione dei carichi operativi, rafforzamento della postura di sicurezza e supporto della mobilità dei dati in termini di infrastrutture e carichi di lavoro. “Tramite l’appliance universale è ad esempio possibile minimizzare tempi e complessità di implementazione su qualsiasi hardware scelto dal cliente, senza lock-in. Inoltre è presente un sistema operativo pre-configurato e aggiornato automaticamente da Veeam con le migliori policy di sicurezza, il che sgrava della relativa gestione. Infine la licenza Veeam e il software seguono i workload, permettendo al cliente di spostare i sistemi tra cloud privati, ibridi e pubblici in modo flessibile.” Per Chiavari, Securiti AI porterà una visibilità profonda nei dati non strutturati, analizzando contenuti, accessi, anomalie e conformità a policy come GDPR, NIS2 e DORA, fornendo un quadro chiaro sulla compliance.

Formazione che evolve con l’offerta

Relativamente al tema dei partner che portano le piattaforme Veeam sul mercato, Elena Bonvicino, manager of channel Italy, si è concentrata sulla strategia ‘channel first’ del vendor e sull’importanza di supportare i partner nell’evoluzione delle loro competenze. “Siamo una realtà che opera al 100% con il canale, applicando un modello di go-to-market che si basa sulla collaborazione con i partner. La nostra offerta nel contempo è evoluta e la sfida è supportare i partner a posizionare le nuove soluzioni.”

Di fatto questi ultimi devono sviluppare competenze per approcciare i clienti non solo con la rivendita, ma con veri e propri servizi end-to-end, dalla progettazione all’implementazione e al post-vendita. In tal senso è stato presentato un nuovo nuovo programma di formazione che comprende attività online o in aula di livello differenziato. “University Free è una proposta di formazione gratuita disponibile per tutti i clienti finali accessibile direttamente online sui temi ampi e importanti della nostra soluzione. University Partner è invece una formazione per i partner gestibile online dal sito mentre University Pro prevede attività in aula presso i nostri training center certificati. Obiettivo è, ancora una volta, permettere a tutti i partner di poter essere robusti e competenti sul portafoglio delle soluzioni e integrarle all’interno della loro offerta di servizi,” ha continuato Bonvicino. Infine Veeam mette a disposizione anche degli ‘hands-on lab’ per scoprire le novità relative alle soluzioni e testarle direttamente.

Backup, Sicurezza, Veeam


Giornalista professionista, dal 1997 si occupa dell’evoluzione delle tecnologie ICT destinate al mondo delle imprese e di quei trend e sviluppi infrastrutturali e applicativi che impattano sulla trasformazione di modelli e processi di business, e sull'esperienza di utenti e clien...