Security leader, l’80% vuole la GenAI solo se fa parte di una piattaforma
Secondo un’indagine CrowdStrike, tra i responsabili IT Security si sta affermando una netta preferenza per soluzioni GenAI progettate ad hoc per la cybersecurity

Secondo la ricerca State of AI in Cybersecurity 2024 di CrowdStrike, l’80% dei security leader preferisce strumenti di intelligenza artificiale generativa (GenAI) basati su piattaforma, rispetto a prodotti e applicazioni standalone.
L’indagine rivela anche che il 63% dei rispondenti intende rivedere completamente il proprio stack di sicurezza per adottare appunto soluzioni di GenAI totalmente integrate, confermando il trend verso strategie di cybersecurity basate su piattaforma.
In uno scenario che vede aziende e organizzazioni affrontare la carenza di competenze, l’aumento della velocità e della sofisticazione degli attacchi e una crescente complessità operativa, la ricerca State of AI in Cybersecurity 2024 secondo CrowdStrike evidenzia cinque trend principali:
• Piattaforma o niente: l’80% degli intervistati preferisce la tecnologia GenAI fornita come parte di una piattaforma di cybersecurity unificata, con l’integrazione come principale priorità di adozione.
• Bloccare le violazioni è una priorità: con il 74% degli intervistati che ha segnalato una violazione nell’ultimo anno o ha espresso preoccupazioni sulle vulnerabilità, migliorare la capacità di rilevamento e risposta si dimostra fattore chiave per l’adozione di GenAI.
• Strumenti GenAI progettati per la sicurezza: il 76% degli intervistati è alla ricerca di strumenti di GenAI sviluppati specificamente per la cybersecurity, e non si accontenta di strumenti general-purpose.
• GenAI come supporto agli analisti, non come sostituzione: i partecipanti vedono la GenAI più come uno strumento per migliorare l’esperienza degli analisti di sicurezza, grazie ad aumenti di produttività, riduzione di burnout e alert fatigue, accelerazione dell’onboarding, che come sostituto dell’expertise umana.
• Adozione responsabile: quasi il 90% dei rispondenti sta stabilendo linee guida di sicurezza per l’uso della GenAI, sottolineando l’importanza di controlli integrati di sicurezza e privacy. La maggior parte dei partecipanti considera l’integrazione, la sicurezza e la privacy elementi essenziali per sbloccare il pieno potenziale della GenAI.
“La GenAI sta già rivoluzionando la cybersecurity e ha il potenziale per fare ancora di più. La ricerca State of AI Survey 2024 conferma un chiaro cambiamento nel settore: le organizzazioni non sono più interessate a soluzioni frammentate quando adottano tecnologie trasformative, ma aspirano a beneficiare del potenziale della piattaforma”, dichiara in un comunicato Elia Zaitsev, CTO di CrowdStrike. “Sbloccare il vero potenziale della GenAI significa integrare senza soluzione di continuità i sistemi e i dati, ottimizzando la produttività degli analisti e accelerando il rilevamento e la risposta alle minacce. Questo è l’approccio che offriamo con Charlotte AI, uno dei primi assistenti per analisti di sicurezza basato su GenAI, purpose-built e completamente integrato”.