Red Hat, l’impegno per un’AI ibrida e aperta
Tutti in chiave AI gli annunci del recente Red Hat Summit 2024 di Denver. Tra i principali spiccano Red Hat Enterprise Linux AI, nuove feature per Openshift AI, InstructLab, Policy as Code per Red Hat Ansible Automation Platform e molto altro.
“Siamo alle soglie di una nuova era dominata dall’AI, e Red Hat intende supportare clienti e partner in questo passo evolutivo con una strategia duale: da una parte, espandendo le capacità della proposizione in termini di tecnologie e servizi, rispettandone i suoi pilastri fondanti; dall’altra, offrendo nuove tecnologie e metodologie per sviluppare applicazioni AI enabled o AI powered riducendo al massimo il tempo incorrente tra la fase di sperimentazione e l’effettivo uso delle applicazioni, il cosiddetto time to value. In parallelo, facendo in modo che le piattaforme rilasciate ospitino efficacemente i nuovi modelli, aiutando le applicazioni a sfruttare al meglio anche il nuovo hardware che si sta affermando in questo contesto. Il tutto spingendo l’adozione dei prodotti esistenti con nuovi tool AI”, afferma Gianni Anguilletti, vice president Med Region di Red Hat (nella foto), esplicitando i tre pilastri chiave della proposizione del vendor: framework per applicazioni moderne native per il cloud; tecnologie per lo sviluppo e la gestione di piattaforme cloud ibride e aperte in grado di assicurare sviluppo e fruizione delle applicazioni in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e su qualsiasi piattaforma; e, infine, strumenti per la gestione e l’automazione delle infrastrutture informatiche, oggi in grado di rendere le operations più economiche e rapide (ma anche più resilienti) grazie all’AI.
Con una precisazione importante. “Così come abbiamo sempre creduto in un cloud ibrido e aperto, siamo convinti che anche l’AI debba essere ibrida e aperta – chiarisce Anguiletti -. In ambito intelligenza artificiale metteremo, quindi, la stessa profusione di investimenti e lo stesso impegno che ci ha caratterizzato per 30 anni nel contesto dei sistemi operativi, dello sviluppo delle applicazioni, del cloud e dell’automazione. E questo avverrà continuando a fare leva sulle collaborazioni con tutte le community di cui facciamo parte, proseguendo nelle innovazioni in chiave open source e portando avanti l’implementazione del nostro approccio customer first e partner always”.
Ad addentrarsi nella complessità dell’intelligenza artificiale è Rodolfo Falcone, country manager di Red Hat Italy, che spiega:“L’AI è un grande passo nell’evoluzione del mondo dell’IT, ma c’è una complessità operativa dell’intelligenza artificiale e dell’infrastruttura cloud su cui appoggia che deve essere assolutamente affrontata. Oggi tutte le aziende hanno migliaia di applicazioni e in futuro continueranno ad averle con tantissimi modelli AI su queste applicazioni. Il nostro obiettivo è di aiutare i clienti a usare la stessa disciplina e lo stesso rigore utilizzati per DevOps e DevSecOps nel costruire e gestire questi modelli AI”. E, d’altra parte, proprio la gestione degli AI model rappresenta oggi una delle maggiori sfide (e opportunità) per chi, come Red Hat, mette a disposizione piattaforme in un mercato che vede il software d’intelligenza artificiale in crescita inarrestabile.
L’innovazione in preview al Red Hat Summit 2024
Importanti concretizzazioni della strategia duale di Red Hat hanno trovato spazio al recente Red Hat Summit di Denver (Colorado), evento che, oltre a 6.000 partecipanti, ha contato più di 30 annunci da parte del vendor.
Sulla scorta del successo di Ansible Lightspeed, il vendor ha, per esempio, presentato in technology preview l’estensione delle capacità di intelligenza artificiale generativa anche per Red Hat OpenShift e Red Hat Enterprise Linux. Red Hat, come spiega Giorgio Galli, Head of Presales del vendor, aveva introdotto per la prima volta Lightspeed l’anno scorso all’interno di Red Hat Ansible, il suo strumento di automazione che grazie all’integrazione di Ibm Watsonx Code Assistant è ora in grado di supportare ingegneri e sviluppatori di piattaforme accettando anche istruzioni in linguaggio naturale e produrre consigli basati su best practice. Estendendo Lightspeed a OpenShift (la piattaforma applicativa open source di Red Hat che velocizza lo sviluppo e la distribuzione di applicazioni cloud native in ambienti ibridi, multicloud ed edge), il vendor sarà in grado di garantire la semplificazione della gestione del ciclo di vita delle applicazioni e la scalabilità del resourcing, fornendo per esempio utili suggerimenti di autoscaling e dimensionamento delle nuove istanze non appena i cluster si trovano al limite delle proprie capacità. L’estensione di Lightspeed a Red Hat Enterprise Linux aiuterà, invece, a semplificare il modo in cui la funzione IT distribuisce, gestisce e mantiene gli ambienti Linux anche a fronte di una crescente complessità dei sistemi. L’aiuto deriva dall’esperienza maturata da Red Hat in ambito Linux enterprise e consiste in suggerimenti, elaborati dalla Gen AI, in grado di aiutare a risolvere eventuali problemi attraverso comandi estremamente semplici.
In developer preview si trova, invece, Red Hat Enterprise Linux AI, piattaforma per modelli fondativi concepita per sviluppare, testare ed eseguire, in modo semplice, i modelli linguistici di grandi dimensioni della famiglia Granite (LLM di Ibm) su applicazioni aziendali. Già disponibili sono, invece, alcune nuove feature di Red Hat OpenShift AI, piattaforma flessibile e scalabile per operazioni di intelligenza artificiale e machine learning che permette alle aziende di creare e distribuire applicazioni basate sull’AI con modalità scalabili negli ambienti di cloud ibrido.
In tema di modelli linguistici di grandi dimensioni, particolarmente interessante è l’annuncio relativo a InstructLab, un progetto open source che punta a migliorare gli LLM usati nelle applicazioni di intelligenza artificiale generativa e che concretizza quell’idea di AI ibrida e aperta raccontata da Anguiletti. Creato da IBM e Red Hat sui modelli linguistici Granite, il progetto offre tool e metodologie per migliorare l’allineamento degli LLM, ammettendo anche contributi upstream da parte degli utenti.
Al Summit di Denver Red Hat ha anche annunciato l’arrivo di Policy as Code per Red Hat Ansible Automation Platform, sviluppato per aiutare a garantire la conformità all’interno degli ambienti cloud ibridi che sfruttano un numero crescente di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. Quasi pronto al rilascio è poi Konveyor AI, un tool che usa l’AI Gen per accelerare la modernizzazione applicativa, mentre si trova ancora in developer preview il nuovo Red Hat Connectivity Link, una soluzione ibrida di connettività per applicazioni multicloud che fornisce una piattaforma coerente per prestazioni applicative migliorate, scalabilità globale e solide funzionalità di sicurezza attraverso processi di distribuzione e gestione semplificati.