N-able aggiunge flessibilità al servizio Cove Data Protection

Il servizio ha introdotto Standby Image per VMware ESXi.

N-able ha annunciato importanti novità per Cove Data Protection. La flessibilità del servizio è stata ampliata con l’introduzione di Standby Image per VMware ESXi. La funzione di ripristino include anche il supporto per Hyper-V e Microsoft Azure, offrendo così agli MSP e ai professionisti IT un Disaster Recovery as a Service (DRaaS) più reattivo. Questo aggiornamento conferma la visione di N-able Ecoverse, che permette agli utenti di progredire con le soluzioni N-able insieme all’ecosistema che già utilizzano.

L’approccio di Cove alla resilienza informatica e alla gestione dei ransomware comprende diversi livelli di innovazione, dall’isolamento dello storage di backup per impostazione predefinita a test di recovery automatizzati, dall’archiviazione di copie immutabili nel cloud privato N-able fino all’ampliamento delle opzioni di disaster recovery a disposizione dei clienti.

Standby Image è la funzionalità di backup e disaster recovery (BDR) virtualizzato di Cove. Crea, archivia e mantiene automaticamente una copia aggiornata dei dati protetti e dello stato del sistema in un formato di macchina virtuale avviabile con ogni backup. Queste immagini possono essere archiviate in Hyper-V, Microsoft Azure e ora anche in VMware ESXi.

Nell’ambiente IT attuale, non tutti gli scenari di disaster recovery sono uguali. Gli attacchi informatici richiedono un approccio diverso rispetto al tradizionale ripristino a seguito di disastri naturali e fisici. Cove è uno strumento molto efficace nella lotta contro entrambi i tipi di disastro, ma la sua architettura è particolarmente adatta alla resilienza al ransomware. In caso di attacco, sia l’applicazione Cove che l’archiviazione di backup primaria sono al di fuori della rete locale, fuori dalla portata del malware che potrebbe essere presente. Con Cove, le operazioni aziendali possono essere rapidamente riavviate in una posizione di ripristino, mentre vengono adottate le misure appropriate per contenere il ransomware. Questo è importante per due motivi: consente di continuare a svolgere le normali attività aziendali mentre i sistemi primari sono fuori uso e permette alle aziende di “preservare la scena del crimine” a fini forensi e assicurativi.

“L’architettura e l’approccio di Cove sono particolarmente efficaci per la resilienza informatica; andiamo oltre i prodotti di backup tradizionali, pensati per il mondo dei disastri fisici e naturali. Sebbene le soluzioni di backup basate su dispositivi siano state ampiamente adottate in passato, rappresentano una spesa inutile e possono essere vulnerabili agli attacchi a livello di rete”, ha dichiarato Stefan Voss, vice president of product management di N-able. “Con questo ultimo aggiornamento, gli utenti di Cove possono creare una macchina virtuale (VM) avviabile dopo ogni backup, scegliendo tra diversi ambienti di ripristino, tra cui ESXi. Cove aiuta i nostri partner a essere pronti per un ripristino più rapido in qualsiasi tipo di emergenza, senza dover sostenere spese inutili”.


A cura della redazione

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