Crestron: così cambia il mercato dell’audio/video

Con i problemi di approvvigionamento della componentistica elettronica, il modello sartoriale ha mostrato tutti i suoi limiti.

Gli anni della pandemia hanno rappresentato per gli operatori dell’audio/video una realtà a due facce. La prima è stata l’esplosione del mercato, innescata dalla necessità impellente del business di continuare a comunicare. Questo dato di fatto ha trasformato quello che, fino alla fase precedente, era generalmente un investimento rivolto a condividere con clienti, partner e dipendenti le proprie qualità, puntando sull’effetto che una sala riunioni multimediale o un bel auditorium genera comunque negli interlocutori. Una svolta benefica per il settore, che cresce a livello mondiale con tassi vicini al 10% anche nelle previsioni degli analisti per il 2023.
Il rovescio della medaglia è stato però, anche a causa della guerra in Ucraina, la scarsità di processori e di componentistica elettronica che ha colpito in modo esteso molti altri settori, causando ritardi nelle consegne anche di diversi mesi. Come se ne esce? Lo abbiamo chiesto a Emiliano Faccioli, regional sales manager Italia commercial B2B di Crestron, tra i protagonisti del settore.

Emiliano Faccioli, Regional sales manager Italia commercial B2B di Crestron

Un nuovo modello per tutto l’ecosistema

“Da questo scenario usciamo con una doppia strategia – dichiara il manager. Da un lato abbiamo accelerato l’implementazione di nuove tecnologie, come il Video over IP, ma anche il progetto di sviluppare, esclusivamente via software, un sistema di controllo completo che un domani potrebbe essere anche fornito come servizio cloud”.
Dall’altro Crestron sta lavorando con i suoi partner per introdurre nel settore best practice del mondo industriale: “Il modello completamente sartoriale, dove l’installatore ordina il materiale dopo l’approvazione del progetto da parte del cliente, ha mostrato tutti i suoi limiti. Quindi noi stiamo lavorando per rendere modulare l’offerta ridisegnando i sistemi di infrastruttura con componenti standardizzati integrati tra di loro, mentre con i partner di canale condividiamo la necessità di entrare in una nuova logica che permetta di prevedere, pianificare e mettere a magazzino gli elementi di base minimi che vanno bene per ogni progetto”.
Un nuovo modello quindi, che abilita più benefici: “L’offerta modulare ci permetterà di soddisfare la domanda dei clienti finali tra il 90% e il 95%, mantenendo comunque un elevato tasso di personalizzazione. Ma inoltre semplifica la gestione ordini degli installatori riducendo la numerosità degli articoli a catalogo”. Non solo: “Nell’attuale fase di consolidamento degli installatori, la logica industriale è più idonea per gestire il controllo di qualità e migliorare la relazione tra chi progetta e chi realizza la soluzione a casa del cliente”.


Ruggero Vota

Con una solida formazione informatica e dopo un’esperienza triennale in software house, nel 1986 inizia l’attività giornalistica su riviste del settore ICT, mensili e settimanali. Dal 2012 è Caporedattore delle riviste ICT di Soi...

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