Skip to main content

Cisco come pilastro dell’Internet of Agents

Le considerazioni dell’Amministratore Delegato Gianmatteo Manghi sull’impatto dell’AI e le relative trasformazioni.

“Quando sono entrato in Cisco, ormai 25 anni fa, Internet era il fenomeno del momento: tutti erano entusiasti all’idea di connettere persone e dati. E la domanda più comune era: “Con Internet cosa ci devo fare?” Da lì sono nate applicazioni come l’e-commerce, l’home banking, la digitalizzazione dei processi produttivi. Tecnologie che hanno trasformato il modo di operare, dai settori produttivi ai servizi, all’intrattenimento, fino all’Internet of Things. Oggi parliamo di oltre 5 miliardi di persone connesse e più di 20 miliardi di oggetti interconnessi che presto diventerranno 30.”

Gianmatteo Manghi, Amministratre Delegato di Cisco Italia

Questa l’introduzione che Gianmatteo Manghi, Amministratre Delegato di Cisco Italia, ha fatto all’indomani degli annunci di una serie di novità sul fronte dell’offerta del vendor americano atte a indirizzare la nuova era dell’AI. “Noi di Cisco siamo stati protagonisti della trasformazione operata da Internet. E oggi pensiamo che una trasformazione analoga – ma ancora più dirompente e pervasiva – stia avvenendo con l’intelligenza artificiale (AI). È una trasformazione persino più impattante del cloud, perché cambia radicalmente il modo in cui lavoriamo e collaboriamo,” ha proseguito Manghi sottolineando come se fino a ieri l’AI era sinonimo di automazione e analisi predittiva, oggi, invece, stiamo assistendo allo sviluppo di agenti intelligenti, veri e propri soggetti virtuali capaci di usare informazioni, prendere decisioni, svolgere compiti complessi, operare in autonomia e collaborare tra loro. Detti agenti lavorano su Internet, si scambiano dati e producono risultati. Ed è plausibile che in futuro diventino miliardi, assumendo anche forme fisiche o umanoidi.

“Questo accadrà perché molte attività, per essere svolte al meglio, richiederanno comunque un ‘corpo’ umano. Parliamo quindi di una nuova forza lavoro ibrida, composta da persone capaci di collaborare con agenti intelligenti. Ciò richiederà nuove competenze, soprattutto nella supervisione, nella gestione e nell’integrazione efficace di questi sistemi. Siamo convinti che questa rivoluzione porterà a una maggiore produttività e risultati migliori,” ha aggiunto Manghi secondo il quale non deve esserci competizione tra esseri umani e intelligenza artificiale: il ruolo delle persone resta fondamentale, soprattutto nella supervisione, nella creatività e nel mantenimento di competenze avanzate. E proprio la supervisione degli agenti sarà un elemento chiave di competitività.

La visione per il futuro

In termini concreti, l’obiettivo di Cisco è quello di contribuire a realizzare la Internet of Agents in modo affidabile e sicuro: una grande piattaforma globale per lavorare e collaborare in ambienti sempre più basati su agenti intelligenti, che avranno bisogno di uno o più protocolli di comunicazione standardizzati. “Si tratta di una parte essenziale della nostra visione: crediamo, in definitiva, che la rivoluzione iniziata con Internet stia entrando in una nuova fase, resa possibile dalla potenza dell’AI. E in particolare da ciò che chiamiamo AI agentica, ovvero l’evoluzione verso agenti autonomi intelligenti grazie alla crescita straordinaria delle capacità computazionali.”

Cisco, Networking


Giornalista professionista, dal 1997 si occupa dell’evoluzione delle tecnologie ICT destinate al mondo delle imprese e di quei trend e sviluppi infrastrutturali e applicativi che impattano sulla trasformazione di modelli e processi di business, e sull'esperienza di utenti e clien...