Axitea: sicurezza fisica, cyber e IoT
Da istituto di vigilanza storico, più di 100 anni di vita, a system integrator e a fornitore di servizi di security integrati sia fisici che digitali.
Da player tradizionale del mondo della sicurezza, quella fatta con le guardie giurate, a protagonista dell’offerta di servizi integrati di security fisica e digitale. È questo il percorso fatto negli ultimi otto anni da Axitea, player italiano storico di questo mondo operativo da oltre 100 anni, che però oggi ha raggiunto anche nel nuovo mondo del digitale la capacità di realizzare soluzioni innovative, dove la componente security è un valore aggiunto, come nel caso del progetto IoT operativo da qualche mese per l’operatore tlc wholesale Ultranet.
Ma andiamo con ordine. Già nel 2010 Axitea aveva compreso l’importanza di compiere i primi passi nel mondo della cybersecurity, operando con delle acquisizioni mirate. Ma per mettere a fattor comune questa nuova vocazione c’è voluto diverso tempo, proprio per costruire una nuova cultura aziendale, che prima mancava, e soprattutto un nuovo management che si è materializzato con l’arrivo quale CEO di Axitea di Marco Bavazzano, ancora oggi al vertice della società, manager esperto di cybersecurity con un passato, tra le tante esperienze, anche presso il centro di ricerca Cselt di Telecom Italia e in Symantec.
Chi è oggi Axitea
Axitea è oggi un full outsourcer di servizi di sicurezza integrati fisici e digitali, opera però anche come system integrator e fornisce capacità consulenziali e progettuali, ha oltre 20.000 clienti (di cui 500 per la cybersecurity) e conta in totale 1.600 persone, opera con un SOC operativo a Milano e ha un sito di disaster recovery ad Ancona: “Abbiamo esperienze e competenze negli ambienti più diversificati dove ci troviamo a mettere a integrare le tecnologie più diverse di più brand – racconta Bavazzano. In un’epoca in cui tutti parlano di sostenibilità, noi diamo spazio a questo tema cercando quelle soluzioni che permettono di portare sicuramente innovazioni importanti al mercato, ma che al contempo sono state realizzate per avere il minor impatto sul consumo di CPU e di memoria. Questo consente, nella logica dell’economia circolare, di utilizzare sistemi anche datati e, quindi, anche di allungare il tempo di vita degli investimenti fatti dai clienti”.
Ma quanto pesa il business della cybersecurity sul complesso delle attività di Axitea? “Il business tecnologico è ancora una parte minoritaria del nostro fatturato, ma prevediamo che cresca molto velocemente e in fretta. A riprova di ciò posso dire che praticamente ogni giorno riceviamo almeno una chiamata di un cliente tradizionale che ci dice di aver subito un attacco ransomware. Per questo investiamo molto sulle nostre persone del SOC, 30 professionisti con tutte le principali certificazioni del settore, ma pensiamo che anche questo numero sia destinato a crescere”.
Il progetto IoT con Ultranet
Ultranet è un operatore di rete wholesale di backbone, backhaulinhg e accesso con un’estensione su tutto il territorio nazionale di 12.000 chilometri e 700 PoP, presente in 19 regioni italiane e lungo i maggiori distretti industriali. L’operatore da tempo sta migrando la sua rete dal rame alla fibra ottica (oggi questa conversione è stata compiuta al 50% circa) e si propone al mercato dei carrier, tra i suoi clienti infatti può annoverare TIM, Vodafone e Open Fiber.
Grazie all’IoT e alle capacità progettuali di Axitea, Ultranet ha trovato un modo originale di presidiare il territorio: “Abbiamo montato un dispositivo IoT su alcuni dei nostri chiusini (o anche tombini, ndr) presenti nelle strade dove corre la nostra rete, per ora in via sperimentale su 20, ma potrebbero essere di più a breve – spiega Giulia Sangiovanni, chief operation officer di Ultranet. In questo modo possiamo presidiare e capire cosa sta avvenendo intorno alla nostra rete”.
Non sono rari, infatti, i casi di vandalismo, ma anche di abusivismo, dove i chiusini vengono alzati per poi tentare di manomettere la rete: “Il sistema IoT permette di intercettare in tempo reale quando un chiusino viene alzato, quindi gli operatori della nostra centrale operativa controllano se tale atto è dovuto a una manutenzione pianificata; se non lo è allora Axitea va a controllare cosa sta succedendo”.
Il sistema può essere giocato però anche sul fronte del business: “Il sistema IoT è dotato anche di un sensore per rilevare le vibrazioni molto forti come quelle prodotte da chi sta rompendo il manto stradale per compiere dei lavori – spiega Sangiovanni. In questo modo possiamo andare a controllare chi sta agendo su strada in quel momento, e se questo è un operatore tlc, possiamo rapidamente offrirgli in alternativa di affittare il nostro tratto di rete e non di continuare in lavori lunghi e fastidiosi per la comunità”.