Appian, i benefici dell’hyperautomation

Michael Beckley, founder and Chief Technology Officer della società, illustra i vantaggi e le opportunità che un corretto approccio all’automazione dei processi può portare alle aziende.

“Le vere rivoluzioni tecnologiche sono facili da individuare, perché sono anche rivoluzioni economiche”. Michael Beckley, founder and Chief Technology Officer di Appian, inserisce qui, in questa tipologia di rivoluzioni, l’hyperautomation, paradigma che, facendo leva sulla sinergia tra persone, intelligenza artificiale e Robotic Process Automation consente di migliorare la velocità e la precisione del lavoro, aprendo le porte a nuove opportunità di business e crescita. Un paradigma che può condurre a significativi benefici anche in ambito bancario, tema che Appian ha affrontato durante il Forum ABI Lab 2021, evento virtuale che nelle scorse settimane ha posto un importante focus proprio sul percorso di innovazione e trasformazione digitale nel banking.

Michael Beckley, founder and Chief Technology Officer di Appian

I vantaggi

“Il Covid-19, con le conseguenti limitazioni figlie di questo periodo di emergenza, ha messo alla prova il concetto di hyperautomation, portando a cambiamenti nelle modalità di lavoro che hanno coinvolto organizzazioni attive in diversi settori. Un’evoluzione, questa, che è qui per rimanere. I processi aziendali manuali e cartacei che ci siamo lasciati alle spalle a marzo dello scorso anno entro il 2030 risulteranno anacronistici, come il fax e i rolodex”. In questo contesto, l’automazione dei processi può condurre a importanti vantaggi sia in termini di customer experience che di contenimento dei costi legati all’utilizzo della carta, grazie a un nuovo approccio alla gestione documentale capace di ridurre gli errori e di aumentare la produttività.

Il futuro

“L’hyperautomation consente di inserire nello stesso workflow documenti provenienti da diverse sorgenti, classificando ed estraendo dati anche da moduli complessi e note scritte a mano, rilevando al tempo stesso possibili errori grazie all’intelligenza artificiale”, ha sottolineato Beckley evidenziando i tre principali vantaggi che, in questo scenario, l’utilizzo di una piattaforma di automazione low-code può portare alle aziende: superare i limiti di competenze interne, indirizzare un investimento a prova di futuro nell’hyperautomation, rendere i sistemi e i processi maggiormente resilienti e capaci di rispondere in modo proattivo a eventuali crisi future. “Nel 2020 Gartner ha inserito l’hyperautomation in cima alla lista delle tendenze tecnologiche – ha concluso Beckley. In questo scenario, Appian si è fatta trovare pronta, gettando le basi per questa rivoluzione sin dalla sua fondazione, nel 1999”.


Vincenzo Virgilio

Giornalista pubblicista, laureato in Scienze Politiche, dal 2005 ha scritto per diverse testate e ha svolto attività di ufficio stampa e comunicazione nella pubblica amministrazio...

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