Acronis, threat intelligence e data integration espandono la piattaforma
L’ingresso del fondo EQT potenzierà la roadmap di sviluppo del vendor, rafforzando gli aspetti di cyber security della sua piattaforma.
Proteggere i dati aziendali da qualsiasi minaccia grazie a una piattaforma in grado di integrare nativamente strumenti di cyber security e data protection. Una visione chiara, che da anni guida gli sviluppi tecnologici di Acronis e la messa a punto di soluzioni progettate per identificare, prevenire, rilevare e rispondere alle minacce, ripristinando velocemente i sistemi in caso di attacco. “Dal 2003, anno della nostra fondazione, abbiamo compiuto un percorso straordinario, segnato da un impegno costante nei confronti dell’innovazione. Dal 2013 il nostro ambizioso progetto di crescita ha iniziato ad attrarre fondi di investimento sempre più importanti, che hanno sostenuto l’evoluzione aziendale e portato al lancio di un’avanzata piattaforma integrata: piattaforma che nel 2019 ha cambiato il panorama della protezione dei dati e della cyber security, coniugando questi due ambiti tecnologici” afferma Denis Cassinerio, senior director & general manager South Emea di Acronis (nella foto in alto), sottolineando come oggi il vendor abbia concluso la prima fase del suo progetto e stia entrando nella ‘fase due’ grazie all’ingresso del fondo EQT come maggiore azionista. Operazione che si chiuderà nei primi sei mesi del 2025.
“Il percorso di sviluppo tecnologico intrapreso fino ad oggi ha fatto raggiugere ad Acronis un posizionamento unico nel settore. Negli ultimi anni la piattaforma si è arricchita, infatti, di soluzioni di Edr, Xdr, protezione delle e-mail, gestione delle patch e servizi Mdr” spiega Cassinerio, ricordando come il vendor, nello stesso periodo, abbia potenziato l’indirizzamento del mercato attraverso il canale, soprattutto quello dei Managed Service Provider: operatori che nella piattaforma multitenant di Acronis hanno potuto trovare, oltre agli strumenti di backup, anche soluzioni avanzate per la gestione della cyber security, il monitoraggio, la gestione degli alert e numerose automazioni. Questo ha permesso all’azienda di diventare un importante punto di riferimento per gli MSP, che oggi costituiscono la maggior parte della sua rete di partner a livello globale. “L’integrazione del backup nel ciclo di gestione dei rischi di sicurezza è ormai diventata una pratica fondamentale e la nostra piattaforma, nella sua completezza e nella sua capacità di essere erogata come servizio, aiuta le aziende a rispondere efficacemente alla problematica della forte carenza di competenze del settore della cyber protection, facendo proprio leva sui service provider” spiega Cassinerio, chiarendo come tutto questo faciliti anche la compliance delle aziende ai nuovi obblighi normativi in materia di sicurezza. Punto chiave della Direttiva NIS2 è, infatti, il concetto di resilienza, che obbliga le organizzazioni a disporre di piani di protezione, comprensivi di misure per il recupero dei dati in caso di attacco: ambito in cui Acronis vanta da sempre un forte presidio. “Abbiamo ceduto all’Europa le decisioni in merito alle modalità di fare cyber, di imporre sanzioni e di definire responsabilità. Questo giova al posizionamento di Acronis. Le nostre soluzioni di disaster recovery indirizzano, infatti, perfettamente ciò che richiede la Direttiva NIS2 per quanto riguarda sicurezza proattiva, gestione del rischio e attività di security awareness”.
Cresce l’attenzione alla cyber resilienza anche in Italia
Dal recepimento della Direttiva, avvenuto in ottobre, i Paesi dell’Unione Europea hanno 18 mesi per adottare le misure previste e, in base a quanto dichiarato da Cassinerio, l’Italia, che rappresenta da tempo un’importante focus country per Acronis, sta rispondendo bene. Un’attenzione ai temi della cyber resilienza che si riflettono in un 2024 già estremamente positivo per il vendor. L’anno che si avvia alla conclusione ha messo a segno, infatti, una crescita del 43% rispetto al 2023 (tasso che Acronis mantiene da anni), con un incremento dei workload di cyber sicurezza pari al 65%. Oltre 800 i partner che oggi fanno parte della sua rete indiretta, 200 dei quali legati con formula di impegno e seguiti da un success manager che ne stimola la crescita. “Il loro numero è aumentato dell’11% nell’ultimo anno, anche se la nostra strategia negli ultimi 12 mesi si è concentrata soprattutto sul consolidamento delle collaborazioni già attive” puntualizza il general manager, rilevando come molti dei partner che già offrivano le soluzioni di backup & recovery di Acronis abbiano iniziato ad appoggiarsi anche alle sue soluzioni di cybersecurity, ampliando la tipologia di servizi erogati.
“Il 2025 sarà un anno cruciale e prevediamo di fare ulteriori passi avanti nell’innovazione tecnologica. La nostra piattaforma sta evolvendo velocemente soprattutto grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale e di soluzioni avanzate, come l’XDR, che permettono di correlare le informazioni e offrire strumenti di indagine ancora più avanzati” conclude Cassinerio, dettagliando come che la piattaforma stia espandendo progressivamente le proprie capacità anche attraverso la threat intelligence e una maggiore integrazione di dati esterni con l’obiettivo di creare un ecosistema sempre più robusto e capace di rispondere in tempo reale agli attacchi informatici. Un ecosistema che ad oggi conta più di 300 partner tecnologici, in grado di offrire visibilità su best practice e prossimi futuri sviluppi.