Managed workplace: il risparmio è concreto
Scopriamo tutte le opportunità offerte dalla esternalizzazione delle attività di gestione delle postazioni di lavoro. A partire da un TCO più basso.
Quello della postazione di lavoro è un tema che ha ricadute non solo sull’operatività delle singole risorse, ma anche sui conti aziendali con particolare riferimento alla gestione e supporto fronte IT. In questa intervista Luis Plunger (nella foto in alto), CFO di ACS Data Systems, approfondisce le variabili economiche e gli investimenti necessari ad affrontarlo, offrendo anche alcune considerazioni che nascono dalla sua esperienza diretta di responsabile finanziario.
Per dirla in modo semplice, si tratta di una postazione di lavoro con servizi inclusi. Ma in sostanza è molto più di un semplice computer da scrivania o un laptop. È un’apertura verso un nuovo approccio di gestione dell’IT, che può benissimo cominciare dagli strumenti verticali di lavoro, come PC e portatili fino ad espandersi ad altre aree del reparto IT di un’azienda. Mi riferisco alla sicurezza, all’infrastruttura, dal Data Center tradizionale al Cloud, alle stampanti e molto altro.
Perché un’azienda dovrebbe adottarlo?
Ci sono molteplici motivi per i quali un’azienda dovrebbe valutare una soluzione di questo genere. Partendo dal più facile da individuare: la saturazione delle risorse interne, con poco personale da dedicare al reparto IT e poco formato o da formare ad hoc per poter gestire internamente quell’aspetto aziendale.
Un motivo è legato anche alla visione lungimirante della dirigenza ossia la capacità di valutare e dedicare la governance aziendale verso altri interessi, dando quindi maggiore attenzione a progetti di rilievo strategico per la propria realtà. E se ci si può liberare delle incombenze più operative legate alla gestione del reparto informatico, questo va tutto a vantaggio di questo approccio di business.
Cosa comporta a livello di costi l’esternalizzazione delle attività di gestione della postazione di lavoro per un’azienda?
Parlando in termini tecnici, è giusto utilizzare la definizione di TCO, ossia Total Cost Ownership. Si tratta dei costi che un’azienda deve sostenere internamente, con le proprie risorse, per svolgere una certa attività. In ambito IT, la parte formativa di personale interno dedicato o la ricerca di esperti già formati comporta un grosso dispendio di costi e tempo. E come sappiamo già in generale non è facile trovare ‘collaboratori’, ma se parliamo di figure senior è ancora più difficile. Soprattutto per aziende di piccole e medie dimensioni.
Va quindi da sé che avere un partner esterno che mette a disposizione di queste realtà imprenditoriali del personale competente, già formato e affidabile, è un vantaggio in tutti i sensi. Per fare un esempio, tra i clienti che hanno scelto di avvalersi di ACS come partner esterno per la gestione della loro postazione di lavoro, la riduzione del TCO arriva fino al 30%.
Quali sono i vantaggi dell’affidare parte del proprio IT esternamente?
Sicuramente la pianificabilità dei costi, che sono scalabili e calcolabili a fronte di un canone mensile definito a priori con il partner esterno che offre il servizio. Non ci sono dunque sorprese e, soprattutto, non è necessario avere un grande budget di partenza da allocare o investire; tutto è gestito mensilmente con chiarezza e trasparenza. Mi riferisco ai cosiddetti SLA (Service Level Agreement) con tempi di intervento definiti in fase di stipula del contratto, che quindi danno tranquillità all’imprenditore, che sa già che eventuali problemi saranno gestiti. Ma ovviamente non parliamo solo di problemi. Tutta la gestione sarà curata dal partner esterno, dagli aggiornamenti dei sistemi allo smaltimento delle risorse, dal controllo antivirus alla gestione delle licenze dei programmi utilizzati da ogni singolo utente. Soprattutto se la realtà dell’imprenditore è in crescita, avere una soluzione facilmente scalabile e flessibile rappresenta una marcia in più.
Quale è dunque il cliente ideale per una soluzione gestita?
Un target sono tutte quelle aziende che hanno il reparto IT sotto pressione e saturo di attività e che rincorre il day by day. Poter liberare quelle persone da questi processi ‘di routine’ migliora già il flusso delle operazioni, ma consente di guardare anche a nuovi approcci informatici, nuove soluzioni IT e soprattutto nuove sfide strategiche. Ogni imprenditore guarda al suo settore ed è li che deve investire le rispettive risorse di tempo e attenzione. Dunque il reparto informatico non deve distrarsi dal suo focus primario, quello sul suo stesso business. Altro target di cui tenere conto è quell’imprenditore che pone attenzione da una parte ai servizi di qualità offerti e con livelli garantiti e dall’altra parte, non meno importante, ai costi certi e calcolabili della soluzione.
Queste soluzioni sono state e saranno sempre di più un aiuto per le aziende in questo momento di difficoltà economica. Cosa ci può dire in merito? La pandemia ha dato una grande spinta nella direzione dei servizi a canone, non richiedendo investimenti che bloccano liquidità – che in quel periodo spesso scarseggiava – e che va utilizzata per il proprio business e per finanziare il circolante. Poter gestire con piccoli importi mensili soluzioni in grado di mantenere l’operatività dei propri collaboratori ha permesso alle aziende di continuare a operare anche nello scenario del lavoro da casa, causato da restrizioni di spostamenti, lockdown o altre situazioni che non potevano più essere gestite come prima (ad esempio avere i bambini a casa da scuola, il numero limitato di persone in ufficio, le restrizioni di passaggio tra Regioni diverse…). Ora le aziende sono molto più sensibili a queste tematiche e le potenzialità delle soluzioni gestite sono tantissime e garantiscono la necessaria sicurezza per continuare a generare business e lavoro. Se il motore delle imprese gira, lo fa anche l’economia e tutti quanti ne traggono vantaggio.
Come vi proponete sul mercato e chi vi supporta nella vostra strategia?
Ad oggi gestiamo le postazioni di lavoro di diverse migliaia di utenti, sia in ambito pubblico che in ambito privato. Il Servizio ACS.Managed Workplace è in particolare stato studiato da un team di esperti in tutti i suoi dettagli ed in base ai numerosi feedback di mercato che abbiamo raccolto negli anni. La modulabilità del servizio ci permette di personalizzarlo in funzione delle reali esigenze del singolo cliente, ma allo stesso tempo anche di rispettare certi standard e best practice funzionali alla qualità del servizio stesso.
Alle spalle di tutto questo c’è un team di esperti dedicato, un software di endpoint management per gestire la maggior parte dei servizi da remoto e un partner come HPInc che ci fornisce PC e laptop performanti e di altissima qualità. Un valore aggiunto è anche la nostra presenza capillare nel Nord Est con ben 5 sedi e la capacità di raggiungere le imprese grazie anche al supporto di progetti innovativi e tecnologici come l’Innovation Lab Next di HPE che affianca i partner di alto livello come ACS nella proposizione delle loro soluzioni tecnologiche sul mercato.
CHI È ACS DATA SYSTEMS
Da oltre 35 anni ACS Data Systems, IT Service Provider del Nord Est d’Italia, sostiene le aziende nel loro processo di innovazione e digitalizzazione per contribuire attivamente alla loro crescita, al loro successo economico e al loro futuro. Attualmente ACS è attiva in 5 sedi in Italia e offre servizi negli ambiti tecnologici del Workplace & Collaboration, Datacenter Infrastructure & Cloud, Security & Networking, Digital Signage, Print Solutions e lo sviluppo di Software ERP per aziende con la consociata INFOMINDS. Ad oggi il Gruppo conta oltre 360 collaboratori.