Allianz: “Il maggior timore delle aziende? I rischi informatici”
A dirlo è la ricerca globale Risk Barometer 2020 condotta da AGCS. Tra le imprese italiane ‘sul podio’ anche l’interruzione di attività e il danno reputazionale o d’immagine.
Per la prima volta, nell’Allianz Risk Barometer 2020 i rischi informatici, con il 39% delle risposte, rappresentano il pericolo aziendale maggiormente percepito a livello globale, facendo passare al secondo posto l’interruzione di attività, ferma al 37%. Un risultato significativo, che evidenzia come la consapevolezza della minaccia informatica sia cresciuta rapidamente tra le imprese: sette anni fa si era classificata al 15° posto con appena il 6% delle risposte. È questo il dato più rilevante emerso dal 9° sondaggio realizzato dall’Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) che quest’anno ha visto la partecipazione di più di 2.700 esperti provenienti da oltre 100 Paesi, tra cui l’Italia.
L’Italia
Nel nostro Paese i rischi maggiormente percepiti dalle aziende sono l’interruzione di attività, al primo posto con il 51% delle risposte, seguita dai rischi informatici (49%, in crescita rispetto al 38% del 2019). Al terzo posto, invece, si attesta il danno reputazionale o d’immagine (29%), che nell’ultimo anno ha scalato ben due posizioni superando le catastrofi naturali, quarte con il 20% delle risposte, davanti ai cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (19%). “La preoccupazione per la perdita di reputazione o di valore del marchio è diventata critica ed è entrata a far parte, per la prima volta, dei primi tre rischi in Italia. Tuttavia, le interruzioni del business e i rischi informatici rappresentano ancora le principali preoccupazioni delle aziende italiane”, ha commentato Nicola Mancino, CEO di AGCS Italia.
Le minacce
Gli incidenti informatici rappresentano uno tra i primi tre rischi percepiti in molti Paesi. In Austria, Belgio, Francia, India, Sudafrica, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, per esempio, occupano la prima posizione, sintomo del fatto che le aziende affrontano rischi di violazioni di dati sempre più importanti e costosi, con un aumento dei ransomware e degli incidenti di spoofing, senza dimenticare il timore di sanzioni e di controversie legali in ambito privacy. “Gli incidenti informatici diventano sempre più significativi, le grandi aziende sono colpite da attacchi maggiormente sofisticati e da ingenti richieste di estorsione – ha evidenziato Marek Stanislawski, deputy global head of cyber di AGCS. Cinque anni fa, una tipica richiesta di riscatto sarebbe stata di decine di migliaia di dollari, ora può superare il milione di dollari”.