Tecnosteel, innovazione Made in Italy
Gli investimenti che hanno portato a una produzione a ciclo continuo e a un rafforzamento dei team sia tecnici che commerciali consentono all’azienda di continuare a crescere in Italia e all’estero.
L’acciaio ha dato prova dei vantaggi derivanti dal suo utilizzo in molteplici settori industriali poiché è un materiale dall’alto potenziale meccanico che offre innumerevoli vantaggi sia nella scelta del formato di forma degli chassis sia nell’isolamento termoacustico, per cui non stupisce che sia ampiamente utilizzato nella realizzazione degli armadi rack. Proprio il riferimento all’acciaio è insito nel nome Tecnosteel, azienda nata alla fine degli anni ‘90 specializzata nella produzione di armadi rack per il mondo del networking e dei data center.
In oltre vent’anni di attività l’azienda ha saputo affrontare con determinazione e coerenza condizioni di mercato in continua evoluzione, superando brillantemente anche i momenti più difficili.
“I punti di forza di Tecnosteel”, sintetizza Stefano Marini, Sales Director Italy & Data Center della società, “sono la cura dei prodotti lungo tutto il ciclo di vita, dalla progettazione alla produzione sino all’installazione, un forte spirito di squadra, una filosofia aziendale fondata sulla trasparenza e sulla cooperazione. Le logiche del lavoro che stiamo portando avanti si basano sul valore delle competenze e capacità il cui fatturato è la conseguenza di un lavoro ben fatto e non unicamente alla conclusione di una trattativa. Senza dimenticare l’attenzione al design, tratto distintivo del Made in Italy riconosciuto in tutto il mondo”.
Il data center al centro della modernizzazione
Gli armadi rack vengono utilizzati in diversi contesti, ma non c’è dubbio che attualmente il più dinamico sia quello dei data center, ed è proprio in questa direzione che da alcuni anni si stanno concentrando gli investimenti di Tecnosteel. “Oggi più che mai il data center rappresenta il cuore pulsante di una azienda, l’abilitatore di qualunque trasformazione digitale, si può dire che da esso dipende il presente e il futuro di ogni organizzazione, come l’emergenza sanitaria di quest’anno ha evidenziato in maniera incontrovertibile”, sottolinea Marini.
Del resto, come si legge nel rapporto Anitec-Assinform 2020, negli ultimi quattro anni la spesa digitale in Italia è cresciuta più dell’economia nel suo complesso. La pandemia di quest’anno, poi, ha evidenziato ciò che si sapeva anche prima, ma che spesso si preferiva ignorare: la trasformazione digitale delle attività economiche, della PA, del sistema sanitario, di quello dell’istruzione ecc. ha le potenzialità per far diventare l’Italia più semplice, efficiente e performante. Durante il lockdown le attività di smart working, la didattica a distanza piuttosto che la ricetta elettronica sono diventate modalità immediatamente operative per milioni di cittadini.
Mai come oggi, dunque, il digitale è al centro delle strategie di tutte le organizzazione perché ripartire significa semplificare e modernizzare i processi attraverso soluzioni IT di ultima generazione che devono poggiare su infrastrutture allo stato dell’arte.
Per affrontare con successo queste sfide è necessario seguire criteri precisi per la progettazione dei data center e non meno importanti le fasi che seguono: una attenzione al particolare, una attenzione alle programmazioni a partire dalla produzione fino alle consegne ed infine all’installazione, fattori che in alcuni casi nel recente passato non sono stati considerati.
“Oggi chi ha il compito di progettare e/o gestire un data center deve adottare strategie precise, che consentano di allineare in modo ottimale l’infrastruttura IT con le esigenze di business”, commenta Marini. “Una società di telecomunicazioni ha esigenze diverse rispetto a un co-locator, che a sua volta dovrà tenere presente fattori diversi rispetto a una utilities, un’industria manifatturiera, un retailer e così via. Gli elementi di base di un data center sono fondamentalmente gli stessi – alimentazione, raffreddamento, cablaggio, messa a terra e sicurezza fisica e logica – ma devono essere declinati in maniera coerente e mirata per garantire quella efficienza e continuità operativa perseguita oggi da qualunque organizzazione pubblica e privata, indipendentemente dalle dimensioni e dal contesto in cui opera, perché non sono più tollerabili downtime imprevisti. Noi di Tecnosteel facciamo del nostro meglio per seguire al meglio tutto il ciclo di vita di un progetto, grazie a una esperienza più che ventennale e a continui investimenti in ricerca e sviluppo e assunzione di nuovo personale per fare fronte ai nostri impegni, e fino ad ora non abbiamo mai deluso le aspettative: dal sopraluogo, nel corso del quale vengono ascoltate attentamente le necessità e gli obiettivi del cliente, all’installazione ‘chiavi in mano’ dell’intera infrastruttura completa di armadi, condizionamento, PDU (power distribution unit), quadro elettrico integrato, gestione del cablaggio, sistema anti-incendio, sino ad arrivare al monitoraggio e alla gestione di tutti i componenti”.
Le soluzioni proposte da Tecnosteel sono sempre allo stato dell’arte: garantiscono la massima efficienza energetica e un utilizzo ottimale degli spazi, mentre un software di gestione proprietario consente di avere sempre il pieno controllo di tutte le componenti dell’infrastruttura, nel rispetto dei più severi standard di sicurezza e compliance previsto delle normative vigenti a livello nazionale, europeo e internazionale.
Un fattore strategico di successo particolarmente rilevante è poi la flessibilità: non è possibile dover interrompere l’operatività se bisogna modificare l’infrastruttura installata a fronte di una espansione e/o di una modifica nel lay out: per questo tutte le strutture realizzate da Tecnosteel escono dalla fabbrica già predisposte per essere modificate in qualsiasi momento in modo semplice e ‘a caldo’, cioè senza pregiudicare la continuità operativa del data center.
“Un ringraziamento lo dobbiamo anche ai nostri alleati tecnico/commerciali per la loro assoluta competenza e professionalità”, sottolinea Marini. “In sostanza siamo un team di persone che lavorano gomito a gomito, pur essendo di aziende diverse, con logiche molto semplici che stanno alla base di ogni rapporto anche personale: passione, competenza, dinamicità, esperienza, dedizione e soprattutto una condizione che trovo sempre meno e che potrà sembrare banale … prestiamo molta attenzione alle persone”.
Una produzione a ciclo continuo
L’esigenza di trovare un partner tecnologico in grado di realizzare asset infrastrutturali affidabili e flessibili disegnati intorno a esigenze particolarmente sfidanti è in forte crescita, e questo spiega il successo che sta registrando Tecnosteel, anche in un contesto particolarmente complesso come quello che si è venuto a creare nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. Se nel 2019 la società aveva registrato una crescita del 25% nel settore data center, per quest’anno è prematuro fare previsioni, ma quello che è certo è che ha continuato a investire per farsi trovare pronta anche a fronte di un evento senza precedenti. L’automazione della produzione è da sempre uno dei principali punti di forza di Tecnosteel. Nella sede centrale di circa 6.000 metri quadrati alle porte di Varese oltre 6 km di cavo dati collegano l’ufficio di progettazione ai dispositivi di taglio, punzonatura, piega e saldatura: un sistema realizzato su misura che permette di realizzare nuovi prodotti in tempi molto rapidi e in un unico flusso.
“Continuiamo a investire per ampliare e modernizzare costantemente la capacità produttiva e formare risorse specializzate in grado di eseguire installazioni a regola d’arte in tempi rapidi”, sottolinea Mauro Turci, presidente di Tecnosteel. “Anche nel periodo di lockdown non ci siamo fermati: abbiamo infatti raddoppiato la linea di pannellatura automatica, un intervento che ci permette di rispondere in modo ancora più tempestivo alle richieste dei clienti. I nuovi macchinari sono stati integrati nella linea di produzione, che oggi è in grado di lavorare a ciclo continuo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ora stiamo investendo sull’impianto di verniciatura a polveri epossidiche che permette colorazioni costanti con un alto grado di resistenza e protezione, per automatizzare al 100% anche questa fase”.
Un modello organizzativo sempre più efficiente
L’azienda continua a investire anche dal punto di vista organizzativo. “Abbiamo fatto investimenti significativi anche per rafforzare le squadre addette all’installazione delle infrastrutture, che abbiamo raddoppiato”, prosegue Turci. “Ora abbiamo team dedicati alla messa a punto in fabbrica di tutti gli elementi necessari alla realizzazione delle infrastrutture – spesso su specifiche particolarmente complesse – e squadre esterne specializzate nell’installazione delle stesse, un modello che ci consente di essere ancora più tempestivi mantenendo i più elevati standard qualitativi grazie a professionisti altamente qualificati coordinati al meglio”.
Un modello che si è rivelato fondamentale nel dopo-lockdown. Di fatto al termine della pausa forzata Tecnosteel ha dovuto completare in pochissimo tempo – anche meno di un mese – installazioni pianificate su tempi ben più lunghi, anche perché l’emergenza sanitaria ha fatto lievitare in maniera esponenziale l’utilizzo delle tecnologie digitali, pensiamo solo allo smart working, con conseguente necessità di potenziare le infrastrutture abilitanti o di installarne di nuove laddove per troppo tempo gli investimenti erano stati rimandati anno dopo anno. Grazie alla produzione a ciclo continuo e al nuovo modello organizzativo anche questa situazione, indubbiamente imprevedibile, è stata affrontata con successo e con piena soddisfazione dei clienti.
I mercati di riferimento
Le capacità progettuali, produttive e organizzative messe in campo da Tecnosteel fanno sì che le sue soluzioni siano oggi adottate da un numero crescente di organizzazioni pubbliche e private di ogni dimensione, operanti nei settori più diversi, dalle telecomunicazioni alle utilities, dalle aziende manifatturiere a quelle che operano nel campo dei servizi, dai campus universitari alle piccole e medie imprese, e l’elenco potrebbe continuare.
“Abbiamo un rapporto consolidato con tutti i principali co-locator nazionali e internazionali presenti in Italia così come con i principali hardware vendor che sempre più spesso si propongono come ‘one-stop-shop’, ossia come punto di riferimento per la realizzazione di infrastrutture complesse grazie alla collaborazione con partner specializzati come noi, selezionati accuratamente”, riprende Marini. “Il nostro approccio e la nostra filosofia aziendale, fondati su serietà, concretezza e massima trasparenza ci consentono di collaborare anche con aziende potenzialmente concorrenti, che scelgono le nostre soluzioni per aggiungere valore alla loro proposizione, senza temere di vedere ‘invadere’ campi che non rientrano nelle nostre competenze specifiche. L’obiettivo di Tecnosteel, infatti, è quello di complementare la loro offerta anche grazie al radicamento sul territorio, che ci permette di seguire ovunque tutto il ciclo di vita di un progetto”.
Sono sempre di più, inoltre, gli operatori di canale – distributori a valore, system integrator e studi di progettazione – che scelgono Tecnosteel quale partner di riferimento quando sono chiamati a realizzare infrastrutture IT. “Approfitto per ringraziare i nostri distributori per l’eccellente lavoro svolto in questi ultimi tre anni: Asit, Coel, Compass Distribution ed Esprinet, che con la loro organizzazione rendono la nostra attività riconosciuta sul territorio”, dice ancora Marini. “Continuiamo a investire anche in questa direzione con l’obiettivo di accelerare ulteriormente la nostra crescita sia in Italia che sui mercati internazionali. L’internazionalizzazione, infatti, è uno dei nostri obiettivi di medio-lungo periodo. Abbiamo già realizzato progetti significativi in Francia, Spagna, Polonia, Olanda e in paesi africani quali il Senegal e il Marocco in collaborazione con operatori locali e intendiamo proseguire su questa strada grazie all’ampliamento di un ecosistema che seguiamo da vicino e a cui forniamo tutto il supporto pre e post vendita necessario”.
Conclusioni
Il mercato data center è sempre stato estremamente dinamico: partito dal maniframe è passato al modello client/server decentralizzato; si è poi affacciato il paradigma cloud, che di fatto centralizza di nuovo, anche se in modo differente, dati e applicazioni, ed ora sta crescendo l’interesse nei confronti dell’edge computing, con infrastrutture di prossimità verso le quali indirizzare i dati generati ‘sul posto’ per una prima disanima prima di inviarli al data center principale, on premise o nel cloud. Si tratta di approcci diversi, che probabilmente continueranno a convivere ancora per diverso tempo, ciascuno con le sue specifiche esigenze dal punto di vista progettuale, implementativo e gestionale. Con un’offerta sempre più ampia e variegata Tecnosteel è nella posizione ideale per affiancare le aziende pubbliche e private a disegnare o ridisegnare data center a prova di futuro, qualunque sia il modello adottato.