ReeVo, servizi Enterprise per le PMI
L’evoluzione del cloud and security provider italiano e le ultime mosse in Italia e all’estero.
Cloud e Cyber Security. Due mondi strettamente connessi tra loro e sui quali ReeVo, realtà italiana nata oltre 20 anni fa come cloud provider per poi via via evolvere, ha puntato nel corso del tempo per un’offerta che tenesse conto dell’importanza che il dato riveste per i business aziendali. “L’incorporazione della parte cyber security è stata inizialmente avviata per proteggere direttamente i nostri servizi sviluppando nel contempo nuove competenze su questo tema mentre crescevamo sul cloud e aprivamo nuovi data center. Una differenza rispetto ad esempio agli hyperscaler che sono molto verticali sulla parte cloud delegando al cliente la sicurezza ma anche rispetto ai player che curano la cybersecurity senza per questo occuparsi della parte infrastrutturale. Noi abbiamo integrato i due mondi arrivando a proteggere aziende italiane ed europee e garantendo quindi servizi cloud e continuità del business”, ha spiegato Salvatore Giannetto (a destra nella foto), AD di ReeVo, in occasione di un recente incontro con la stampa.
ReeVo lavora totalmente con un canale indiretto, con oltre 300 partner presenti sul territorio. Per un modello di business ‘nazionale’ che è stato esportato anche a livello internazionale con l’apertura nel primo trimestre 2023 dell’attività in Spagna e successivamente anche in Francia con la recente acquisizione di Abbana. Replicando la stessa strategia di go to market ben focalizzata. “L’idea è di far sì che in ogni country ci sia un un buon mix tra una verticalizzazione sul territorio, comprese risorse e personale in lingua, e un’integrazione a livello di universo ReeVo. L’obiettivo è diventare il cloud provider di riferimento con contestuale ampliamento dei servizi legati alla nostra strategia di piattaforma che di fatto solleva il cliente dalle attività di gestione”, prosegue Salvatore Giannetto.
Investire nel networking
Tra le recenti operazioni concluse da ReeVo c’è l’acquisizione del 100% di ITnet che ha portato in dote la gestione di ambienti cloud dedicati ai clienti oltre che un network capace di portare le applicazioni in tutta Europa tramite interconnessioni carrier neutral dirette e con distribuzione su più data center. “È un’operazione che ampia le nostre competenze in ambito private e hybrid cloud. Ad essa si aggiunge quella di SIGHUP che, secondo una logica di evoluzione di infrastruttura as a service, porta in dote un know molto spinto permettendoci di ampliare i nostri servizi a partire dalla loro competenza sul mondo Kubernetes. Il tutto in modo totalmente gestito. Ecco che di fatto proponiamo, ed è questa una delle nostre caratteristiche, servizi Enterprise per le PMI comprensivi della parte di sicurezza. La nostra è una piattaforma che comprende IaaS, backup, storage, cybersecurity… dalla quale un system integrator può prelevare un prefabbricato che può essere adattato, accelerando l’erogazione dei servizi cloud, a differenza di quanto possibile con gli hyperscaler che forniscono invece una serie di singoli mattoncini”, ha aggiunto Antonio Giannetto (a sinistra nella foto), anch’egli AD di ReeVo.
Il target delle PMI
“I nostri sono servizi agnostici e richiedono una serie di certificazioni da parte dei partner. Il tutto in un contesto dove la sicurezza (tema oggi ulteriormente spinto dalle normative, come la NIS2) non è il ‘se’ ma il ‘quando’ si verrà attaccati. E tenendo conte che, sul cloud, una realtà media su due non ha ancora fatto nulla e chi l’ha fatto si è comunque fermata a un micro passo (come ad esempio la posta elettronica)”, ha proseguito Antonio Giannetto ribadendo la focalizzazione di ReeVo sulle PMI pur avendo servizi pronti anche per il mondo large enterprise.
Per indirizzare il target ReeVo lavora dunque con i partner tramite un programma di canale basato sulle competenze e un pilastro rappresentato dall’Academy finalizzata alla formazione e alla veicolazione dei servizi sull’utente finale. Rispondendo anche alle forti richieste di hybrid cloud grazie a una componente public così come private. “Un elemento che in definitiva ci differenzia ulteriormente rispetto agli hyperscaler”, hanno concluso i due manager.