Processi di acquisto ed MRO: la digitalizzazione è la chiave di volta
Una ricerca condotta da RS Italia in collaborazione con ADACI e l’Università Europea di Roma evidenzia l’evoluzione fronte MRO.
È l’impegno verso la digitalizzazione dei processi di acquisto la grande novità della terza edizione della Ricerca sul procurement dei materiali indiretti che RS Italia ha condotto in collaborazione con ADACI e l’Università Europea di Roma. Obiettivo: tracciare uno scenario delle sfide e delle opportunità relative all’approvvigionamento MRO (Maintenance, Repair, Operations) nelle aziende italiane.
“È un dato che è quasi raddoppiato rispetto allo scorso anno mentre era quasi assente nella prima indagine. La tecnologia è diventata per la maggior parte delle nostre imprese la chiave di volta, la risposta al problema di consolidare i fabbisogni, aumentare la visibilità ma anche interagire con il fornitore. Tecnologie che vanno dall’e-procurement, quindi portali e cataloghi online fino a strategie che si servono della tecnologia per creare partnership più forti e di lungo periodo come i sistemi di VMI (Vendor Management Inventory). È tutte queste sembrano essre la chiave di volta per la gestione degli MRO”, spiega Emanuela Delbufalo, Preside della Facoltà di Economia, Università Europea di Roma.
Massimiliano Rottoli, Managing Director di RS Italia, ha quindi spiegato che la tematica degli MRO è il cuore dell’attività di RS Italia. “Ci poniamo nel mezzo di un ecosistema che vede da una parte fornitori e partner e dall’altro i nostri clienti a quali garantiamo il legame con la catena della fornitura dove efficienza e ottimizzazione del business rappresentano i fattori critici.” L’ambizione è quella di essere il consolidatore preferenziale per gli acquisti MRO e per le produzioni di piccoli lotti dei clienti che vogliono aumentare l’efficienza della propria supply chain attraverso un partner affidabile e di fiducia.
Tornando alla ricerca, per classificare il mercato di riferimento sono ste incrociate due dimensioni: maturità dei processi di acquisto e maturità digitale, dividendo il campione in 4 dimensioni. Pionieri digitali ossia chi ha tecnologie evolute ma processi di acquisto altamente inefficienti. I Tradizionalisti, sono invece imprese che sono indietro rispetto a queste dimensioni, con tecnologie e processi di acquisto basici. Nei Procurement masters, c’è invece chi ha investito molto nei processi di acquisto, ha una buona visibilità dei fabbisogni, ma usa ancora tecnologia di base e non è abituato a servizi a valore aggiunto. Infine i Campioni di innovazione, sono quelle relatà che hanno investito sui sistemi digitali evoluti e hanno nel contempo anche raggiunto una maturità fronte procurement. “Sono i clienti ai quali ad esempio RS può indirizzare i suoi servizi a più alto valore aggiunto. Per gli altri vanno invece studiate strategie differenziate, parlando lingue diverse”, ha concluso Emanuela Delbufalo.