Skip to main content

Panduit e l’importanza dell’invisibile

Scenari e innovazione raccontati in occasione di un recente evento organizzato dal vendor americano.

Dietro ai servizi digitali che ogni giorno ci consentono di lavorare ci sono delle infrastrutture che permettono il funzionamento corretto di macchine e sistemi su più livelli e ambienti. Dal data center dove risiedono dati e applicazioni, agli edifici, oggi sempre più intelligenti, dove questi vengono utilizzati. Panduit, che quest’anno ha compiuto 70 anni, mette al centro una serie di innovazioni che sono state raccontate in occasione di un evento europeo organizzato di recente nei pressi di Francoforte.

“Siamo una realtà riconosciuta per la leadership nel settore ‘deep tech’, che affronta complesse sfide scientifiche e ingegneristiche. Questo comporta cicli di sviluppo a lungo termine e investimenti di capitale significativi, fondamentali per portare sul mercato tecnologie innovative. Ecco che lo scopo di questo evento è di focalizzarsi su alcune innovazioni che meritano di essere condivise,” ha spiegato Jens Hohlzammer (nella foto in alto), Managing Director EMEA di Panduit, approfondendo il ruolo di Panduit come operatore consolidato nel settore delle tecnologie avanzate dedicate a infrastrutture IT, elettrificazione ed edifici intelligenti, mettendo l’accento sugli investimenti in produzione, ricerca e sviluppo e sostenibilità del vendor.

Uno dei concetti espressi da Hohlzammer è stato quello del “rendere indispensabile l’invisibile” tenendo conto che Panduit è un operatore che di fatto supporta il dietro le quinte del mondo connesso per risolvere problemi e superare sfide per organizzazioni che operano in più settori: energia, elettrificazione, comunicazione dati, data center. “La nostra attività è guidata da persone, convinzioni e valori, estendendosi di fatto su tre divisioni aziendali: Enterprise, Industrial Electrical e Data Center, e con tre pilastri a supporto: eccellenza nell’innovazione, eccellenza nella produzione e affinità con il cliente, lavorando a stretto contatto con gli utenti finali per lo sviluppo di soluzioni.”

Jens Hohlzammer, Managing Director EMEA di Panduit

In tale contesto ci sono alcune tendenze chiave e rispettivi motori di crescita identificati dal manager. Si parla di edifici intelligenti/connessi, un’area di interesse tradizionale, che comprende infrastrutture per reti ibride (Wi-Fi, cellulari, fisse). Della crescita dei dati, alimentata dall’uso dei dispositivi mobili, dall’archiviazione cloud e dall’intelligenza artificiale, che stimola la domanda di connessioni dati ad alta velocità e larghezza di banda. Di elettrificazione e transizione energetica in un momento storico in cui è necessario gestire applicazioni ad alto consumo energetico, il passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, la stabilizzazione della rete e lo stoccaggio di energia nelle batterie. Infine di reshoring, che significa avvicinare la produzione ai mercati, spinti dalle preoccupazioni relative alla resilienza della supply chain.

Ricerca e sostenibilità

Hohlzammer ha inoltre citato ingenti investimenti da parte di Panduit nell’aumento della presenza e della capacità produttiva negli ultimi 12-18 mesi sottolineando nel contempo l’importanza della ricerca e sviluppo con un centro nei pressi di Chicago dove operano oltre 250 ingegneri qualificati. “Abbiamo circa 3.000 brevetti (dalle fascette per cavi ai sistemi di distribuzione dell’energia), influenzando e incidendo attivamente sugli standard globali nel campo delle comunicazioni e delle reti.” E ancora, il tema della sostenibilità, vista come profondamente radicata nel DNA. “Abbiamo ad esempio raggiunto l’obiettivo di zero emissioni nette di carbonio in un paio di stabilimenti e utilizziamo materiali riciclati per gli imballaggi, ridotto i rifiuti e abbassato i consumi energetici. Infine, disponiamo di un forte dipartimento ESG che garantisce pratiche di lavoro etiche: abbiamo recentemente ottenuto la certificazione EcoVadis Silver (tra il 15% delle aziende migliori nella fascia), lavorando attivamente per raggiungere lo standard Gold.”

Hans Obermillacher, Business Development Manager di Panduit

A Hans Obermillacher, Business Development Manager, è invece spettato il compito di illustrare il portafoglio di prodotti di Panduit e come questo si allinei alle principali tendenze del mercato dei data center. “Ci concentriamo sui componenti essenziali dell’infrastruttura dei data center, tra cui armadi, unità di distribuzione dell’alimentazione (PDU), gruppi di continuità (UPS), soluzioni per percorsi (FiberRunner, Wire Basket),” ha spiegato il manager individuando quindi le tendenze e soluzioni che oggi indirizzano i data center. Partendo dall’intelligenza artificiale e dall’aumento della densità di potenza richiesta per armadio al tema del raffreddamento avanzato che va oltre le tradizionali unità interne, orientandosi verso le soluzioni ‘ToR switch’. E ancora le tendenze dell’Edge Computing che ha l’obiettivo di fornire capacità di elaborazione locale a livello di ‘edge’ (ad esempio in realtà quali supermercati, banche, ospedali…) per ridurre la latenza, il consumo di banda e migliorare la sicurezza/conformità dei dati impedendo il trasferimento costante di dati ai data center centrali. “Una configurazione tipica di solito comprende 3-6 cabinet, sei PDU, un UPS e un sistema di raffreddamento integrato. L’evoluzione è il passaggio da PDU di base non monitorate a PDU più intelligenti e monitorate che offrono controllo remoto e approfondimenti basati sui dati.” Infine, il percorso verso data center prefabbricati/containerizzati.

Un’immagine del demo center della sede Panduit di Francoforte

Tra gli esempi ci sono UPS con capacità che vanno da 1 a 20 kVA, scalabili fino a 80 kVA con sistemi paralleli, considerato ideale per le esigenze di edge computing. E ancora canaline a cestello metallico Pathway realizzate in acciaio riciclato e progettate per un’installazione rapida. “Una delle nostre ultime innovazioni è inoltre la PDU ES2P dotata di display auto-rotante. Il prodotto include una presa combinata ‘4 in 1’ che accetta vari connettori (C15, C17, C19), eliminando la necessità di decisioni preventive sulle esigenze di alimentazione delle apparecchiature.” Anche questa soluzione implementa una sicurezza a più livelli, inclusa la protezione con password per l’accesso, e supporta una gamma di accessori quali sensori di temperatura/umidità, sensori di perdita, serrature per porte e ‘maniglie intelligenti’. Il tutto con monitoraggio remoto della sicurezza fisica e delle condizioni ambientali nelle implementazioni edge. Infine, dispone di un meccanismo a clip integrato per connessioni sicure dei cavi di alimentazione. Questi prodotti si inseriscono in una strategia per la visibilità e gestione dei dati che comprende anche la collaborazione con Cisco. Nel dettaglio le PDU inviano dati critici (consumo energetico, letture dei sensori) a soluzioni software come Cisco Nexus Dashboard che fornisce una visibilità delle operazioni del data center, compreso il consumo energetico degli armadi, la capacità di espansione, lo stato di salute generale e il feedback operativo.

Un contributo costante

Ferhat Peker, Territory Account Manager di Panduit

L’idea è che IT e infrastrutture delle aziende debbano contribuire attivamente ai risultati economici, richiedendo la prontezza per una rapida innovazione e una continua evoluzione dei modelli digitali, soprattutto nei settori in rapida evoluzione con cicli tecnologici brevi. Ridurre al minimo il consumo energetico è fondamentale non solo per ridurre i costi, ma anche per soddisfare i requisiti in materia di cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e rispettare gli obblighi di legge. Ecco che anche componenti ‘semplici’ possono svolgere un ruolo chiave nel raggiungimento di questi obiettivi. Ferhat Peker, Territory Account Manager, ha quindi delineato il ruolo fondamentale dell’elettrificazione e dell’innovazione tecnologica nel promuovere la redditività e la sostenibilità.

In questo scenario Panduit propone una serie di componenti per l’elettrificazione con l’obiettivo di dimostrare come prodotti apparentemente semplici come fascette, clip e morsetti possano rivoluzionare lo scenario. Ecco che è stata presentata una clip “che riduce significativamente i rifiuti di plastica; offre una durata di 20 anni rispetto ai 7-9 anni delle clip standard, il che significa meno sostituzioni durante il ciclo di vita utile dell’impianto. È progettata per l’installazione con una sola mano e senza attrezzi, riduce i tempi di installazione e migliora la sicurezza per gli installatori che lavorano in punti esposti… Un’innovazione imminente è inoltre la fascetta per cavi in materiale riciclato al 100% a sottolineare il nostro impegno a mantenere una qualità superiore dei prodotti abbracciando al contempo la sostenibilità.”

Building e non solo

Neyton Avila, Business Development Manager di Panduit

Neyton Avila, Business Development Manager, ha infine sottolineato l’attenzione dell’azienda alle sfide globali e il suo ruolo nella trasformazione tecnologica nei mesi e negli anni a venire. Con le evoluzioni dello smart building al centro. E quattro pilastri dell’innovazione: cablaggio, gestione dell’alimentazione, visibilità e sicurezza informatica. Tra le soluzioni descritte c’è un cavo a portata estesa, ossia una nuova generazione di cavi in rame che estende la portata fino a 150 metri, ampliando la copertura (da 31.400 a 70.600 metri quadrati), con conseguente riduzione dello spazio, aumento dell’efficienza, sostenibilità e riduzione del 5% delle spese operative. E ancora armadi TrueEdge per risparmiare spazio e ridurre l’impronta di carbonio per piano; Soluzioni POE to USB-C in collaborazione con altre aziende come MHT e Thinlabs, per alimentare i computer tramite USB-C sulle scrivanie, offrendo flessibilità, efficienza e costi di installazione inferiori grazie alla riduzione della dipendenza dai tradizionali elettricisti. E infine il passaggio alla tecnologia Fault Managed Power (FMP) che utilizza la ‘corrente a impulsi’ invece della tradizionale alimentazione CC/AC, per permettere una distribuzione dell’energia sicura, flessibile ed efficiente su lunghe distanze.

Nel dettaglio, Panduit propone il sistema FMPS (Fault Managed Power System) che prevede un trasmettitore che si occupa della conversione della corrente alternata standard in corrente continua ad alta tensione, che viene ulteriormente convertita in una forma d’onda di corrente impulsiva trasmessa al ricevitore tramite un cavo in rame multi-conducente di classe 4. Il ricevitore converte la forma d’onda della corrente impulsiva in corrente continua a +/- 48 V, in grado di alimentare più dispositivi finali.

“L’FMPS mira a realizzare architetture più efficienti, supportando edifici alimentati a corrente continua a emissioni zero, e ha diversi casi d’uso in edifici storici, ospedali, data center, caricatori per veicoli elettrici e telecamere di sicurezza. È dotato di un sistema intelligente che interrompe l’erogazione di energia in pochi millisecondi se un cavo viene toccato, garantendo la sicurezza. Questa tecnologia è già stata lanciata in Nord America e Messico. Abbiamo quindi un cavo speciale dedicato in fase di certificazione da parte di organizzazioni come IEC e VDE”, ha spiegato Avila concludendo con “Rapid ID, un sistema di mapping basato su etichette intelligenti per cavi in rame/fibra, software e uno scanner per fornire visibilità sulle connessioni di rete. Questo aiuta a calcolare l’impronta di carbonio, a gestire le risorse e a migliorare la sicurezza informatica identificando ciò che è connesso.”


Giornalista professionista, dal 1997 si occupa dell’evoluzione delle tecnologie ICT destinate al mondo delle imprese e di quei trend e sviluppi infrastrutturali e applicativi che impattano sulla trasformazione di modelli e processi di business, e sull'esperienza di utenti e clien...