Missione power quality

Fornire soluzioni a supporto di un’alimentazione elettrica costante e corretta, seguendo i clienti dalla fase di scelta a quella di implementazione e manutenzione. È questo l’approccio che ATME propone perché le infrastrutture non restino mai prive della giusta energia.

Non c’è dubbio che quello energetico sia uno degli elementi fondamentali quando si parla di continuità operativa. Anzi, in un modo industriale dipendente da macchinari e sistemi che hanno bisogno di essere alimentati, oltre che sempre più spinto verso il digitale, è proprio attorno all’aspetto ‘power’ che ruotano tutte le infrastrutture abilitanti le diverse attività in ogni settore. In tale contesto si inquadra l’attività di ATME, realtà italiana specializzata nella distribuzione di soluzioni per la cosiddetta ‘power quality’.

Abbiamo approfondito storia, scenari e componenti di questo particolare ambito – così come dell’offerta di prodotti e servizi veicolati da ATME per un’alimentazione di qualità – insieme al presidente e fondatore Sandro Meini e all’amministratore delegato Anna Bruno, entrambi ingegneri. In particolare Meini ha raggiunto le sue qualifiche in 45 anni di esperienza nel settore elettromeccanico costituendo nel 1995 la propria società ATME Srl che diventa ATME SpA nel 2012, mentre Bruno ha sviluppato la sue competenze nell’ambito della manutenzione dei gruppi rotanti di continuità e nel 2019 ha conseguito (prima e unica in Italia) la certificazione di «ingegnere esperto in energetica specializzato in gruppi rotanti di continuità» dalla agenzia di certificazione delle competenze Istituita dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Partiamo dalla storia di ATME.

Sandro Meini. Nasce nel 1995 dalla visione, allora innovativa, di un gruppo di ingegneri di creare una società, nel settore della power quality, che sapesse districarsi nel panorama delle diverse tecnologie e prodotti esistenti, affiancando il cliente nella scelta della soluzione migliore non solo in termini di prodotto, ma anche di installazione chiavi in mano e soprattutto di manutenzione nel tempo. Purtroppo, molto spesso nella selezione della soluzione ci si concentra infatti solo sull’acquisto del macchinario, trascurando tutto quello che succederà dopo.

La nostra è stata una scelta decisamente vincente, soprattutto quando al crescere della richiesta di efficienza e sostenibilità il supporto di un partner affidabile è diventata un’esigenza fondamentale. Puntiamo all’eccellenza in tutto quello che facciamo. I prodotti che distribuiamo (in via esclusiva sul mercato italiano) sono tutti ‘made in Europe’ e le case costruttrici sono tutte leader nel proprio settore. Mi riferisco all’olandese Hitec Power Protection per i DRUPS, alla belga IEM per i gruppi rotanti di continuità e alla tedesca Freqcon per gli UPS a super-condensatori e per i sistemi di accumulo BESS.

Inoltre, siamo anche l’unico Centro Autorizzato per il servizio di Assistenza tecnica pre e post vendita, gestione Garanzie, Manutenzione e riparazione, distribuzione Ricambi originali degli alternatori STAMFORD e AvK – marchi ora appartenenti a Cummins Generator Technologies (CGT) – su tutto il territorio italiano, e i paesi limitrofi dell’area adriatica fino alla Grecia. Abbiamo voluto certificare ISO 9000 il nostro sistema di gestione qualità per tutte le nostre attività, sia per la realizzazione degli impianti che per la manutenzione. Infine, per l’esecuzione dei lavori siamo in possesso di attestazione SOA (categoria OG 9 classifica IV-BIS).

Perché la power quality è un tema così importante?

Anna Bruno. Alcuni studi hanno mostrato come l’incidenza totale dei costi imputabili a cattiva qualità dell’alimentazione elettrica possa arrivare anche a fino al 4% del fatturato annuo dell’azienda in termini di perdita di produzione, di tempo o addirittura danni alle apparecchiature. Ma ancora più importante quando si tratta di sicurezza delle persone, come nel caso di ospedali e aeroporti.

Come opera la vostra organizzazione?

S.M. Il nostro approccio prevede l’affiancamento del cliente e del suo progettista nella scelta del prodotto più idoneo, supportandolo nello sviluppo di studi di fattibilità e simulazioni di costo totale di possesso (TCO) mettendo a confronto varie soluzioni. Una volta individuato il prodotto siamo in grado di gestirne la fornitura e l’installazione chiavi in mano ed eventualmente contratti di manutenzione (ordinaria, straordinaria e predittiva) per tutto quanto fornito.

Ancora oggi siamo gli unici in grado di proporre un pacchetto di macchinari e servizi così completo e riteniamo sia un grande punto di forza poter essere l’unico interlocutore e l’unico responsabile del pacchetto.
Prima di tutto bisogna individuare quali sono le problematiche che il cliente riscontra nella sua alimentazione elettrica e quali sono le eventuali esigenze specifiche in termini, per esempio, di spazi, di rumorosità e altro ancora.

Per esempio, per un’azienda di stampa di packaging alimentare, che soffriva di microinterruzioni molto impattanti sulla continuità della produzione e praticamente mai di interruzioni prolungate (essendo alimentata in MT), dove un qualsiasi blocco di dispositivo installato all’interno dello stabilimento avrebbe creato grande disagio, abbiamo studiato un container, per installazione in esterno, con un sistema UPS a supercondensatori (quindi senza batterie) da 1 MW. I super condensatori hanno la caratteristica di poter accumulare in tempi brevi elevate quantità di energia in spazi ridotti e di rilasciarla in tempi brevissimi. Il sistema di raffreddamento è molto semplice e la manutenzione molto ridotta. La vita attesa è praticamente infinita e l’efficienza elevatissima (99,7%). Quindi rappresentano la soluzione perfetta per clienti che soffrono di disturbi brevissimi e numerosi, ma che non sono interessati a coprire lunghe interruzioni di alimentazione.

Un altro caso interessante è quello di un’azienda farmaceutica che aveva necessità immediata di proteggersi da disturbi e micro interruzioni di breve durata, ed era incerta sulla necessità di proteggersi da interruzioni più lunghe. Anche in questo caso l’installazione all’interno dello stabilimento appariva molto critica. Si è optato quindi per un gruppo rotante di continuità (da 1 MVA) senza motore diesel (R-UPS) installato in un container all’aperto e predisposto per eventuale futura installazione (a caldo) di un gruppo elettrogeno in caso di necessità.
Il gruppo rotante di continuità è un sistema di accumulo di energia cinetica, in grado di alimentare il carico in continuità assoluta per una dozzina di secondi. Durante tutto il resto del tempo invece funziona da ‘filtro’ che ‘ripulisce” la forma d’onda’ da tutti i disturbi che arrivano dalla rete (spikes, buchi di tensione, armoniche e altro ancora) restituendo al carico una forma d’onda perfettamente sinusoidale (vedi grafico più sotto). Svolge anche funzione di rifasamento e filtro armoniche. È molto compatto e molto efficiente, non ha bisogno di condizionamento e non ha batterie. Esso rappresenta la soluzione ideale per tutti i carichi molto esigenti in termini di forma d’onda, e raggruppa tutte le funzioni sopra descritte in un unico macchinario, riducendo gli spazi e semplificando notevolmente sia l’installazione che la successiva manutenzione.

Per le interruzioni più lunghe è quindi necessario dotarsi di un gruppo elettrogeno?

A.B. Sì, nel caso di un R-UPS, per far fronte a interruzioni di lunga durata bisogna installare un gruppo elettrogeno. Se ne può acquistare uno nuovo o utilizzarne uno esistente, dimensionandolo di una potenza appena superiore rispetto al gruppo rotante oppure di una potenza superiore per poter supportare anche altri carichi importanti che però possono tollerare brevi interruzioni. Apro una piccola parentesi sul fatto che ATME può anche occuparsi di rigenerare vecchi gruppi elettrogeni (sia motore che alternatore e quadri) consentendo al cliente di ottenere risparmi significativi.

Questa soluzione è idonea a tutte le potenze?

A.B. Il R-UPS è ottimale per potenza media (dai 600 ai 1000 KVA in macchina singola), ma in caso di potenze più elevate o configurazioni complesse è suggeribile optare per un gruppo rotante di continuità con il motore diesel in asse (i cosiddetti DRUPS). Si tratta di macchine che partono da potenze di 1000 KVA fino a 3000 KVA (in macchina singola) e che hanno il motore diesel incorporato nella stessa sottobase. Il vantaggio è ridurre ulteriormente gli spazi e i costi; infatti, incorporando il motore diesel nell’unità cinetica non c’è più necessità del gruppo elettrogeno esterno, si riducono i componenti e anche i costi di installazione e di manutenzione.

Cosa si intende più nel dettaglio per configurazioni complesse?

S.M. Mi riferivo al fatto che il DRUPS, accorpando tutto in un’unica macchina, può essere facilmente inserito anche in schemi di impianto complessi e di elevata potenza (fino anche oltre i 20MW) ed è molto semplice gestirne il parallelo. Si adatta molto bene anche a lavorare con alimentazione in media tensione, e nel caso il cliente voglia mantenere il sistema in bassa tensione è possibile realizzare un parallelo-non-parallelo che consente di far lavorare in parallelo macchine di elevata potenza tramite l’inserimento di induttanza di sbarramento.

Il centro meteo europeo (ECMWF) del Tecnopolo di Bologna lo abbiamo realizzato proprio così. In breve, la Regione Emilia Romagna aveva vinto una gara internazionale per ospitare questo prestigioso centro. Ecco che ATME, in collaborazione con i progettisti di ECMWF e con Hitec (casa costruttrice dei DRUPS), ha realizzato un sistema costituito da 5 DRUPS da 2500 KVA ciascuno. Ogni gruppo alimenta il proprio carico, ma è anche in grado di soccorrere i carichi degli altri gruppi tramite un anello che li collega tutti insieme. La presenza della induttanza di sbarramento tra ciascun gruppo e l’anello contribuisce al contenimento delle correnti per cui tutto il sistema può lavorare in parallelo in bassa tensione. L’anello è comunque equipaggiato con gli opportuni interruttori in modo da non rappresentare un singolo punto di guasto.

Quanto è importante il risparmio di spazio per i vostri clienti?

A.B. Spesso è fondamentale, vuoi perché è tutto già esistente e quindi lo spazio proprio non c’è, oppure semplicemente perché lo spazio all’interno dell’edificio può essere usato in modo più proficuo. Pensiamo per esempio ai Data Center: ogni metro quadrato risparmiato all’interno dell’edificio è un metro quadrato in più disponibile per le sale dati. Proprio per i Data Center, infatti, abbiamo realizzato i nostri container DRUPS a maggior densità di potenza: 33.5 KVA/m2.

È stata una grande sfida perché lo spazio a disposizione era proprio ridotto. Siamo comunque riusciti a realizzare una coppia di container affiancati (uno silenziato per il gruppo rotante e l’altro per i quadri di comando, controllo e di potenza) senza penalizzare gli spazi e gli accessi per le attività di manutenzione.
Centralizzare la responsabilità di installazione e manutenzione sullo stesso interlocutore è una garanzia in più per il cliente che la progettazione sia fatta tenendo conto di tutte le attività che accompagneranno la vita dell’impianto, e questo si traduce in una ottimizzazione di tempi e costi sul lungo periodo.

Approfondiamo il tema efficienza e sostenibilità.

S.M. Certamente condensare tutte le funzionalità già descritte (filtro, UPS, rifasamento etc.) in un unico macchinario, che non ha bisogno di impianto di condizionamento e non ha batterie, già rappresenta la massimizzazione dell’efficienza e l’assenza totale di rifiuti tossici (e dei rischi connessi, non ultimo quello di incendio). Tutte le componenti dei gruppi rotanti vengono revisionate a intervalli regolari e non c’è bisogno di smaltirle. Insomma, sicuramente un grande regalo al pianeta e anche al portafoglio: meno componenti significano meno guasti e, quindi, meno manutenzione.

Quanto è importante la manutenzione?

A.B. Una buona manutenzione è fondamentale per mantenere un impianto funzionante e soprattutto efficiente. È un aspetto che curiamo con molta attenzione, creando dei percorsi di formazione trasversali e specialistici per tutti i nostri tecnici, sia per la manutenzione ordinaria e straordinaria, sia per quella predittiva (importantissima) che per le revisioni. Abbiamo anche dei tecnici formatori per l’erogazione sia dei corsi interni che di quelli esterni rivolti al personale del cliente.

Così come la progettazione e l’installazione anche la manutenzione deve essere personalizzata e calibrata ad hoc per le esigenze specifiche di ogni singolo cliente. Come distributori esclusivi di partner così prestigiosi abbiamo accesso a tutti i corsi di aggiornamento e a tutte le tecnologie all’avanguardia per ogni settore. Siamo inoltre organizzati con 6 furgoni-officina e 8 auto, opportunamente attrezzate, per gli interventi in campo e tutta la strumentazione necessaria per la manutenzione ordinaria, specialistica e predittiva (banchi di carico, strumentazione di precisione per la misura delle vibrazioni e dell’allineamento, analizzatore gas di scarico, etc.) Inoltre, nella sede di Peschiera Borromeo trova spazio il magazzino ricambi e un’area officina dove effettuiamo le riparazioni e le revisioni che non è possibile svolgere in campo.

Attualmente siamo impegnati nel revamping completo di una centrale di cogenerazione a biogas, costituita da 4 gruppi in container e relativo quadro di parallelo. Il quadro e i cablaggi sono stati sostituiti interamente, mentre motori, alternatori e container sono stati ricondizionati, riportandoli praticamente a nuovo.

Come vedete il futuro di ATME?

S.M. Sul futuro siamo molto positivi. Le esigenze dei clienti e la tecnologia diventano sempre più complesse e il livello di specializzazione necessario per la realizzazione e la manutenzione degli impianti sempre più elevato. Abbiamo in corso programmi pluriennali di alta formazione per implementare innovazioni come l’automazione, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità ambientale che riteniamo cruciale per affrontare le sfide emergenti e plasmare un settore che è vitale per la sicurezza, l’affidabilità e la sostenibilità delle infrastrutture globali.

La figura di un partner affidabile come ATME diventa strategica per molte aziende che possono così trovare un interlocutore unico che li affianchi dall’inizio del progetto e che sia in grado di farsi carico di tutti i servizi super-specialistici necessari prima, durante e dopo la realizzazione dell’impianto. Non vi nascondo poi che l’eccellenza nel servizio di manutenzione è un grande volano per l’acquisizione di nuovi progetti.

Avete già definito e state indirizzando delle nuove sfide per la vostra organizzazione?

A.B. Oltre allo sforzo continuo per migliorare la qualità e l’efficienza dei nostri servizi, stiamo lavorando per integrare i criteri ESG nella nostra strategia aziendale. Attraverso una valutazione dell’impatto ambientale, sociale e di governance delle attività di manutenzione, l’azienda implementa politiche che promuovono l’efficienza energetica, la sicurezza sul lavoro e la trasparenza decisionale. Programmi di formazione sensibilizzano i dipendenti riguardo ai principi ESG, incoraggiando comportamenti sostenibili. Riteniamo che sia un passo doveroso ma che rappresenti anche una grande opportunità di crescita e di presa di coscienza dell’impatto che ciascuno di noi può avere, in positivo o in negativo, sul futuro di tutti.

E, infine, cosa possiamo dire sull’argomento parità di genere?

A.B. Questa per noi è una sfida già vinta illo tempore. La parità di genere è da sempre radicata del nostro DNA.


Paolo Morati

Giornalista professionista, dal 1997 si occupa dell’evoluzione delle tecnologie ICT destinate al mondo delle imprese e di quei trend e sviluppi infrastrutturali e applicativi che impattano sulla trasformazione di modelli e processi di business, e sull'esperienza di utenti e clien...

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