L’economia italiana continua a essere debole
Il mondo produttivo auspica misure concrete per un reale rilancio e una spinta alla crescita.
Peggiora il PIL Italia: nel quarto trimestre 2018 si segnala un meno 0,2%. Situazione di difficoltà che pare non stia mutando vista la nota mensile dell’Istat pubblicata il 5 aprile: “Nonostante alcuni segnali positivi, i dati congiunturali descrivono complessivamente una fase di debolezza dell’economia italiana.” Va da sé l’attesa di ulteriori misure di spinta alla crescita, attese da tutto il mondo produttivo. Vediamo quali sono le principali agevolazioni utilizzabili e gli ulteriori interventi in arrivo.
Tassazione agevolata utili reinvestiti
Norma introdotta dalla legge 30 dicembre 2018 nr. 145 (Legge di bilancio 2019) ai commi da 28 a 34, voluta in sostituzione dell’aiuto alla crescita economica (ACE) e del super ammortamento dei beni materiali al 30%. I beneficiari sono sostanzialmente i titolari di reddito d’impresa, quindi le società e gli imprenditori individuali, cui è destinata una riduzione dell’aliquota d’imposta. Per le società, che scontano un’aliquota Ires pari al 24%, la riduzione è del 9%, quindi un’aliquota ridotta al 15%. Per le persone fisiche, la riduzione del 9% è sull’aliquota marginale (aliquota d’imposta per la fascia di reddito più elevata). Determinare l’ammontare agevolato non è, però, semplice. In sintesi, qualora l’impresa abbia effettuato nuovi investimenti e/o realizzato un incremento del personale dipendente, l’ammontare agevolato corrisponde al minor valore tra il reddito complessivo dichiarato nell’anno d’imposta, l’ammontare dell’utile dell’esercizio precedente accantonato a riserva e la somma dei nuovi investimenti e del costo del lavoro per l’incremento occupazionale. Tale minor importo sarà tassato con l’aliquota ridotta di 9 punti percentuale. Ne consegue che ne usufruiranno solo le imprese in utile sia nel 2018 che nel 2019 e che contemporaneamente abbiano effettuato nuovi investimenti e/o abbiano realizzato un incrementato di personale nel 2019.
Sabatini ter
La norma fa riferimento al DL 69/2013 e prevede un contributo in riduzione degli interessi passivi sostenuti per contrarre un finanziamento destinato all’acquisto di beni strumentali nuovi. È destinata alle micro, piccole e medie imprese e l’agevolazione consiste in un contributo che va dal 2,75% al 3,575% del finanziamento. Il contributo è erogato direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico in sei rate con richiesta mediante piattaforma digitale.
Iper-ammortamento
La legge di bilancio 2019 ha prorogato la misura iper-ammortamento con alcune modifiche. La proroga riguarda i beni acquisiti entro il 31 dicembre 2019, oppure entro il 31 dicembre 2020 purché l’ordine sia stato accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2019 e, sempre entro la stessa data, sia stato eseguito il pagamento di un acconto in misura non inferiore al 20% dell’investimento. L’agevolazione continua a essere riferita al valore dell’investimento, ma il beneficio non è più ad aliquota fissa. Per i nuovi investimenti, l’iper-ammortamento è determinato con aliquote progressivamente ridotte per fasce di valore. Si passa dal precedente 250%, all’attuale: 270% del valore del bene acquisito per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 250% per investimenti tra 2,5 milioni e 10 milioni di euro e al 150% per investimenti oltre 10 milioni di euro. Per i beni immateriali l’agevolazione è rimasta ferma 140%.
Credito imposta ricerca e sviluppo
Il credito d’imposta per ricerca & sviluppo è stato oggetto di alcune modifiche, lasciando invariati presupposti applicativi e natura incrementativa. In particolare, la misura dell’agevolazione è stata differenziata in base alla tipologia dei costi con beneficio differenziato al 25% o 50% dell’onere sostenuto a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in vigore al 31 dicembre 2018. Inoltre, l’ammontare massimo del credito d’imposta è stato ridotto da 20 milioni a 10 milioni, sono stati introdotti nuovi costi agevolabili e nuovi obblighi documentali (questi ultimi validi già per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018). Il beneficio è riconosciuto a tutti i titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti in ricerca & sviluppo sino al periodo d’imposta in corso fino 31 dicembre 2020 e per l’ammontare eccedente alla media degli investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti al 2015.
Va prestata attenzione alle attività agevolabili. La classificazione riporta a: ricerca fondamentale, quale attività di ricerca sperimentale o teorica con la finalità di acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni o fatti osservabili senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette; ricerca industriale, mirata ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi, servizi o a migliorare quelli esistenti o la creazione di componenti di sistemi complessi necessari per la ricerca industriale, anche per la validazione di tecnologie generiche; sviluppo sperimentale, indirizzato alla produzione di piani, studi di fattibilità, progetti o disegni di prodotti, processi, servizi nuovi o migliorati mediante l’acquisizione e/o combinazione di conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica o commerciale compresa la realizzazione di prototipi, anche se destinati a scopi commerciali o di progetti pilota per esperimenti tecnologici qualora il prototipo è necessariamente prodotto commerciale finale dato il costo di fabbricazione troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione o convalida. Nello sviluppo sperimentale sono inoltre comprese le attività di produzione e collaudo di prodotti, processi, servizi a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali. Tutto sommato, qualche misura aggiuntiva potrebbe stimolare ulteriormente le imprese. Tema che viene riproposta da mesi, tanto che sembrano in arrivo alcune ulteriori agevolazioni.
Revisione mini Ires
Data la complessità tecnica della tassazione degli utili reinvestiti, non proprio agevole in sé, è in arrivo una rivisitazione della norma di cui sopra (già approvata lo scorso dicembre) con una soluzione simile all’ACE. Se l’ACE comportava una riduzione del carico fiscale grazie alla deduzione di interessi figurativi calcolati sul capitale apportato all’impresa, o su quello non prelevato, ora il meccanismo di calcolo potrebbe essere molto più semplice. Si tratterebbe di un’aliquota IRES ridotta sull’ammontare degli utili lasciati nell’impresa. L’ipotesi è di un’aliquota del 22,5% per il 2019 per arrivare progressivamente al 20,5% nel 2022.
Modifiche Sabatini ter
Sono in arrivo alcune integrazioni per aumentare l’appeal della norma. In particolare, è previsto l’innalzamento del valore massimo da due a quattro milioni per i finanziamenti destinati agli investimenti in tecnologie digitali, l’erogazione del contributo in una rata al posto delle attuali sei e lo spostamento delle verifiche a una fase successiva l’erogazione.
Capitalizzazione PMI
Tra l’altro, per incentivare le imprese a intraprendere, sembra in arrivo una misura specifica per aiutare le imprese a rafforzare la propria struttura patrimoniale. Si dovrebbe trattare in un contributo in conto interessi per sostenere processi di ricapitalizzazione da parte dei soci con adempimenti simili alla Sabatini ter.
Super-ammortamento
Stante la cancellazione del super-ammortamento (che non è stato prorogato dalla Legge di bilancio 2019), è possibile che venga ora reintrodotto. Sembra confermata la misura del 130% per investimenti in beni strumentali nuovi e per un valore massimo di 2,5 milioni di euro, con esclusione di alcuni beni quali autovetture, immobili e beni immateriali per acquisizioni effettuate entro il 30 giugno 2020.
Deducibilità IMU
Un altro micro-beneficio è l’atteso aumento della deducibilità dell’IMU. L’agevolazione è degna di nota più per sottolineare l’attuale indeducibilità che per l’effettivo beneficio atteso. Posto che attualmente la deducibilità è pari al 40% dell’onere, per una società soggetta a Ires un ulteriore ampliamento delle deducibilità dall’attuale 40% ad una deducibilità del 50% porterebbe a un beneficio di 24 euro ogni 1.000 euro di IMU.
Aggregazione di imprese
Una misura che può essere interessante è rivolta all’aumento della dimensione delle imprese attraverso la concentrazione di imprese esistenti. L’agevolazione, che potrebbe arrivare con il decreto crescita, incentiva l’aggregazione prevedendo la neutralità fiscale delle plusvalenze derivanti da operazioni di concentrazione.
Tempi di pagamento tra privati
Con l’obiettivo di ridurre i tempi di pagamento nelle transazioni tra imprese, potrebbe essere introdotto l’obbligo di comunicare il tempo medio di pagamento delle forniture. Un parametro che potrebbe essere utile per i creditori, attuali o potenziali, a determinare sia il prezzo offerto che le azioni per velocizzare l’incasso o l’interesse a contrarre con il potenziale cliente.
Partecipazione a fiere di settore
Credito d’imposta pari al 30% delle spese sostenute per la partecipazione delle PMI a fiere internazionali di settore svolte in Italia (spesa massima riconosciuta euro 180.000) per spese di affitto degli spazi, attività pubblicitarie, di promozione e comunicazione.