Denodo Arena: la data-driven transformation alla prova dei fatti
Nel corso dell’incontro si sono confrontati esponenti del mondo accademico, dell’industria e della consulenza per evidenziare i diversi aspetti legati alla gestione dei dati.
Sono più le criticità o le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale? Le normative sempre più stringenti che impattano l’utilizzo delle tecnologie ICT rappresentano un onere o un fattore critico di successo? Esiste un reale gap generazionale legato alla percezione e all’utilizzo della tecnologia? Sono solo alcune delle tematiche affrontate nel corso di Denodo Arena, incontro a cui hanno partecipato Daniele Bobba, senior partner di Deloitte Consulting, Big Data & IDO Leader, Raniero Romagnoli, CTO di Almawave, Riccardo Torlone, docente universitario dell’Università degli Studi Roma Tre, Silvana Castano, professor of computer science dell’Università degli Studi di Milano, Gabriele Obino, regional Vice President & General Manager Sud Europa e Medio Oriente di Denodo e Andrea Zinno, data evangelist di Denodo. Un panel variegato, che si è trovato d’accordo nel sottolineare come le tecnologie, per quanto evolute e sofisticate possano essere, restano uno strumento: spetta alle organizzazioni pubbliche e private farne un uso corretto, gestendo in maniera intelligente l’enorme mole di dati che le alimentano.
Gli elementi in gioco sono tanti
La centralità del dato continua dunque a essere protagonista, soprattutto in un contesto complesso e ricco di incognite come quello attuale. “La gestione dei dati, però, non è solamente un tema tecnologico ma anche culturale e organizzativo”, ha sottolineato Gabriele Obino. Gli elementi in gioco, infatti, sono molteplici. Innanzitutto vi è una dimensione sociale che implica il rispetto della privacy dei dati di clienti, cittadini, lavoratori e fornitori, e la loro inclusione digitale in un mondo sempre più connesso. In secondo luogo la dimensione economica, che coinvolge elementi come la gestione responsabile dell’impatto dei dati e delle tecnologie digitali sulla catena del valore aziendale e sull’occupazione. Naturalmente non si può prescindere dalla dimensione tecnologica, con un occhio sempre più attento alla sicurezza. Sempre maggiore enfasi viene data infine alla dimensione ambientale, che punta sull’utilizzo dei dati per lo sviluppo di soluzioni per la transizione sostenibile, un aspetto che sta portando numerose aziende a razionalizzare, rendere più efficiente e ‘decarbonizzare’ i propri ambienti IT. Per raggiungere questi obiettivi Denodo suggerisce un approccio logico che consenta l’integrazione e l’erogazione dei dati distribuiti attraverso la loro virtualizzazione, connettendo i dati ovunque e ogni volta sia possibile farlo, nonché collezionandoli e replicandoli solo dove e quando sia indispensabile.