Così Euronovate aiuta le aziende sulla Sostenibilità

Presentata la metodologia Value Wheel dedicata al percorso di dematerializzazione dei processi.

Negli ultimi anni il tema della Sostenibilità è emerso prepotentemente all’attenzione delle organizzazioni di ogni dimensione. In tale contesto la scelta della digitalizzazione si propone come fattore centrale per modificare i processi e adeguarli ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance), tenendo anche conto della spinta di direttive (come l’europea CSRD) che obbligano alcune imprese alla redazione di un vero e proprio bilancio di sostenibilità. Sostenibilità che è anche economica. Ecco che Euronovate Group ha di recente annunciato la metodologia Value Wheel, dedicata a questa tematica con un particolare focus sulla dematerializzazione. Ne abbiamo parlato con Massimo Ciocca, Head of Sales Retail, PA and Healthcare dell’azienda fondata in Svizzera nel 2012 come fornitore di soluzioni di firma biometrica e oggi parte dell’americana Topaz Systems, dalla quale opera in modo indipendente.

Massimo Ciocca, Head of Sales Retail, PA and Healthcare di Euronovate Group

“La premessa è che come Euronovate sviluppiamo una parte di sviluppo hardware, a Mendrisio, che comprende ad esempio gli strumenti grafometrici come le tavolette dedicate alle attività di onboarding digitale. E una parte di sviluppo software, a Padova, applicata alle nostre soluzioni così come a supporto dei processi dei clienti. Clienti che inizialmente appartenevano soprattutto al settore bancario per poi nel tempo estendersi su altre aree. Oggi i nostri sistemi sono coinvolti in circa un milione di transazioni al giorno – pari ad altrettanti documenti firmati – e la nostra offerta si basa su tre pillar principali: il primo riguarda i servizi di consulenza per limitare la complessità del processo cartaceo, migliorando l’esperienza, riducendo le code, abbassando i costi; il secondo è quello delle soluzioni, che includono gestione delle identità e loro riconoscimento, onboarding con componenti di firma, archiviazione, composizione; e infine proponiamo i servizi di integrazione con i sistemi esistenti. Che possono essere on premise così come in cloud.”

In tale scenario si inserisce la metodologia Value Wheel, che ha due scopi dichiarati: misurare con precisione l’impatto positivo della dematerializzazione, concentrandosi su dimensioni fondamentali come sostenibilità, efficienza operativa, impatto sociale e riduzione dei costi. E fornire una valutazione chiara delle azioni verso la dematerializzazione, ed una guida verso decisioni più consapevoli e sostenibili, creando un ambiente in cui il valore per il cliente si traduce direttamente in vantaggi tangibili.

“Calcoliamo che ogni anno le transazioni da noi supportate permettono di salvare 10.000 alberi. Parallelamente ci sono importantissimi vantaggi in termini di prestazioni ed efficienza, di ottimizzazione dei processi e di tempo da dedicare alle attività di business, e altro ancora. Tutto questo per un’ampia tipologia di settori per i quali proponiamo collaudate best practice verticali”, prosegue Ciocca, con riferimento all’obiettivo di arrivare ad a un modello ‘paperless’.

A livello di processo la Value Wheel prevede una prima fase che, seguendo i principi del design thinking, comprende tre punti: analisi tecnologica, legale ed esperienziale; definizione di architettura e componenti; flussi, personalizzazioni e integrazioni. Quindi si passa all’attività di sviluppo e testing della soluzione che, una volta portata a termine, passa il testimone al rilascio in produzione accompagnato da un monitoring in tempo reale per introdurre eventuali modifiche e, infine, analizzare l’impatto di insieme.

Dalla Sanità alla GDO

Tra gli esempi di applicazione della metodologia Value Wheel citati da Ciocca c’è quello di una ASL con 90 sedi e circa 300 operatori, che elabora 650 mila pratiche annue pari a 4,5 milioni di fogli A4. “Nel suo caso è stato calcolato un importante risparmio annuo dei costi (oltre 342.000 euro) e un aumento dei numeri di incontri svolti e, di conseguenza, del valore generato ogni anno. Vantaggi anche sul tempo risparmiato, considerato che l’accesso alla stampante centralizzata richiedeva spostamenti del personale. Fronte finalizzazione delle pratiche si parla invece di un’accelerazione del processo di 36 volte. Infine l’impatto annuale sull’ambiente: riduzioni di emissioni di Co2, alberi salvati, risparmio in energia.”

Analizzando più in generale il settore Sanità, si parla di ‘patient’ journey, un percorso che comprende due modalità di accettazione – in Presenza e in Mobilità, con conseguente riduzione dei tempi di attesa – per poi passare alle attività di Reparto e infine alla Refertazione. Il tutto svolto attraverso strumenti digitali. “Abbiamo l’identificazione in presenza con la Carta di Identità Elettronica appoggiata alla tavoletta grafometrica dotata di lettore NFC. Con acquisizione delle informazioni che alimentano gli altri sistemi come ad esempio il CRM. E anche con processi multifirmatari. Sempre fronte autenticazione, può essere fatta da remoto, accoppiata anche a un possibile fast track in sede per verifica ‘de visu’.” Un altro esempio, questa volta fronte GDO, è quello della Gestione Carte Conad. “Quindi gestione delle carte con un’accelerazione del processo di 120 volte. Processo che prevedeva il trasporto via posta raccomandata dei documenti verso la sede centrale, senza dimenticare i possibile errori umani.”

Partnership e interlocutori

Oltre a lavorare in modo diretto con le sue soluzioni, Euronovate opera anche con partner tecnologici, integrandosi con le relative offerte. Esempi sono quelli di Fujifilm (per la parte di radiologia) e di Praezision (per i centri unici di prenotazione). Il tutto, come abbiamo visto, per andare incontro ad esigenze verticali tenendo conto della valenza tecnologica così come di business della trasformazione legata alla dematerializzazione. Per questo gli interlocutori con cui Euronovate si rapporta sono variegati. “Oggi parliamo anche di Chief Business Officer e Innovation Officer, figure che contribuiscono all’innovazione generale con supporto ai processi interni e verso la clientela. Ma anche dei più classici responsabili dei sistemi informativi e CTO”, conclude Ciocca.


Paolo Morati

Giornalista professionista, dal 1997 si occupa dell’evoluzione delle tecnologie ICT destinate al mondo delle imprese e di quei trend e sviluppi infrastrutturali e applicativi che impattano sulla trasformazione di modelli e processi di business, e sull'esperienza di utenti e clien...

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