Milestone, ‘open’ per il video data driven
25 anni fa l’esordio sul mercato. La prima filiale, in Italia, nel 2003. Gli use case al centro e l’importanza delle partnership.
“Una delle chiavi del nostro successo è legato al tema dell’integrazione con soluzioni di altre realtà secondo la logica di una open technology platform. Non è quindi un caso che in occasione del nostro evento Milestone XPerience Day 2023 Conference & Expo (tenutosi di recente a Milano) abbiamo deciso di invitare diversi partner oltre a presentare una serie di use case che rispondono a esigenze puntuali dell’industria.”
Così ci ha spiegato Jos Beernink, Vice President EMEA di Milestone Systems, realtà danese specializzata nel software di video management basato su IP che quest’anno compie i 25 anni di anniversario e il 20esimo di fondazione della filiale italiana, la prima in assoluto nel mondo. “Venticinque anni fa siamo stati i primi a lavorare su questa tecnologia – che non significa solo videosorveglianza – e il nostro successo è testimoniato dai numeri. In Europa, Medio Oriente e Africa quelli nostri sono pari alla somma di quelli del secondo e terzo operatore sul mercato. Successo che registriamo anche in Italia, il primo Paese dove abbiamo esportato le nostre soluzioni. E credo che aver scelto di entrarvi così presto ci abbia davvero avvantaggiato per conquistare una posizione di leadership. Ma non è solo una questione di tempistica bensì di vera e propria innovazione.”
Il riferimento è ad esempio all’offerta di una piattaforma aperta differente rispetto a chi invece propone un portfolio end-to-end. “Noi ci concentriamo al 100% sulla parte di gestione video dove riteniamo di essere i migliori e per il resto le soluzioni che proponiamo ai nostri clienti e che chiediamo ai nostri partner sono ‘best of breed’, il meglio disponibile: controllo degli accessi, analisi, o altri aspetti della sicurezza fisica come allarmi di intrusione, incendi e così via. È impossibile essere i migliori in tutto, in un settore così ampio.”
Secondo Beernik il successo sul mercato spesso parte dalle migliori soluzioni ed è selezionandole che poi si stringono accordi con i partner di qualità superiore per casi d’uso specifici. Ecco che Milestone lavora per coprire svariate verticalizzazioni, con use case presentati in occasione dell’evento milanese. “Noi lavoriamo con più industrie, ad esempio in ambito trasporti, per la sicurezza dei grandi aeroporti o dei siti produttivi ma anche con l’utilizzo del video per ottimizzare i processi”, ha proseguito Beernink per una strategia che vede Milestone concentrarsi sul cliente, su ciò di cui ha bisogno, definendo la tecnologia migliore per andargli incontro al meglio.
Su questo punto Alberto Bruschi, EMEA Business Community Leader di Milestone Systems, ha specificato come sia fondamentale mettere al centro le persone e non solo internamente ma anche in quanto clienti, singoli individui o realtà che hanno problemi da risolvere che l’azienda supporta. “La nostra priorità è guardare ai loro bisogni, capire come la tecnologia può soddisfare i loro bisogni. È questo uno dei motivi che ci ha resi così forti in Italia, oltre a quello di essere aperti il che permette di scegliere le componenti migliori sul mercato per proporre una soluzione completa.”
Lavorare sui verticali
Esigenze che non sono solo quelle della video sorveglianza. Approfondendo il tema degli use case Bruschi ha quindi spiegato che gli strumenti di intelligenza artificiale e analisi applicate a quanto viene ripreso dalle telecamere offre tutta una serie di opportunità in campo predittivo. “Facciamo l’esempio del retail. Oggi, nel rispetto delle normative, è possibile analizzare gli spostamenti delle persone nelle corsie dei negozi, vedere dove si fermano, cosa prendono, entrando nei dettagli anche della fascia di età. E quindi organizzare e gestire al meglio le offerte, la disposizione degli articoli e quant’altro.” Poi ci sono le classiche applicazioni legate alla sicurezza: “Ad esempio è possibile monitorare le persone per capire se stanno superando determinati varchi vietati attivando gli allarmi del caso”, ha proseguito Bruschi che in Italia ha un team che si relaziona solo con i clienti finali. “Questo consente di scegliere le tecnologie adeguate per rispondere puntualmente e quindi favorire un investimento utile, ma anche capire quali sono effettivamente le tecnologie efficaci da proporre. Oltre a definire i vertical con caratteristiche comuni. È anche questo uno dei motivi per cui abbiamo organizzato l’evento di Milano.”
Creare consapevolezza
Infine il tema della sicurezza. Su questo Beernink ha commentato che non si tratta solamente di affrontare la parte tecnologica ma anzi di creare e diffondere consapevolezza dei rischi di business che essa comporta. “Oggi il cybercrime è la terza economia del mondo. E l’importanza crescente è testimoniata anche da quanto previsto dalla direttiva NIS 2 (NIS sta per Network and Information Security)”, ha sottolineato il manager con riferimento alla revisione della precedente NIS, con interessamento di soggetti sia pubblici e privati, e misure per gestione dei rischi informatici e di rete. “Senza dimenticare, in uno scenario in costante evoluzione, l’argomento sempre più attuale della sicurezza delle terze parti. E delle rispettive responsabilità”, ha concluso Beernik.