L’innovazione continua di Reply
Superato il miliardo di euro di fatturato, l’azienda continua a investire sui trend tecnologici più innovativi, dall’intelligenza artificiale al quantum computing.
Tatiana e Filippo Rizzante,
rispettivamente CEO e CTO di Reply, non hanno nascosto la propria soddisfazione illustrando i numeri relativi al 2018 della società nel corso di Xchange 2019, il tradizionale appuntamento durante il quale vengono illustrate e fatte toccare con mano le soluzioni più significative realizzate nel corso dell’anno dalla rete di aziende che la costituiscono. Come mostra il grafico, infatti, lo scorso anno è stato superato il miliardo di euro di fatturato, in crescita del 18,7% rispetto all’anno precedente, mentre il numero di dipendenti sfiora ormai le 8.000 unità. Anche quest’anno al centro dell’evento i trend tecnologici più innovativi, dall’intelligenza artificiale al quantum computing, dall’augmented commerce all’IoT, dalla guida autonoma alla realtà virtuale e aumentata, solo per citarne alcuni.
Un’offerta globale
Processi, applicazioni e tecnologie sono gli ambiti di intervento su cui si focalizzano i servizi di consulenza e system integration offerti da Reply in tutte le geografie in cui è presente, visto che il processo di internazionalizzazione procede spedito. Tra le operazioni significative dello scorso anno l’acquisizione in Nord America di Valerom, specializzata nell’implementazione di soluzioni cloud, analytics e modelli di user experience. L’obiettivo della società è sempre quello, oltre all’acquisizione di nuove quote di mercato, di accompagnare i clienti in tutti i mercati in cui operano. Va letta in questa ottica ‘China Beats’, una delle novità presentate: soluzione di business intelligence sviluppata da TD Reply e realizzata congiuntamente dalle sedi di Berlino e Pechino, che consente alle aziende di acquisire una conoscenza approfondita del mercato cinese e dei suoi attori attraverso un motore di analytics potenziato con l’intelligenza artificiale alimentato dai principali siti di e-commerce, social media e piattaforme di ricerca cinesi come Alibaba, Baidu, WeChat e Weibo. A questi dati si aggiungono quelli provenienti da testi legislativi, banche dati sui brevetti, piattaforme di news e portali di lavoro che trattano informazioni legate al mercato cinese.