JDA punta all’autonomia delle supply chain
Fatto il punto sull’evoluzione della nuova piattaforma che utilizza soluzioni di intelligenza artificiale.
Portare l’intelligenza artificiale nel mondo della supply chain per migliorare le performance di business ed evidenziare in anticipo le criticità a cui si rischia di andare incontro. Con il lancio lo scorso anno della Supply Chain Management Platform, lo sviluppatore di soluzioni enterprise JDA si è posto come obiettivo di accelerare i processi delle catene distributive e di realizzare dei sistemi supply chain autonomi, ossia in grado oltre che di riconoscere i problemi anche di risolverli automaticamente, o comunque di suggerirne il modo.
A che punto è il progetto
A fare il punto poche settimane fa sul percorso fatto di questo progetto è stato Francesco Galati, senior director pre sales di JDA Software Emea che ha sottolineato come “in JDA abbiamo voluto utilizzare l’AI per superare le criticità nella catena di vendita e farne un abilitatore delle decisioni grazie alla definizione di soluzioni pre-configurate e di sistemi interconnessi con dati interni ed esterni all’azienda.
Un sistema olistico che supporta le decisioni, capace di tracciare e capire l’impatto sulle vendite con un’accuratezza superiore ai sistemi di oggi”.
Lo sviluppo della nuova piattaforma è supportato dalla tecnologia di intelligenza artificiale di Blue Yonder, azienda che JDA ha acquisito lo scorso settembre e che ha iniziato a lavorare su questi temi nel 2008 utilizzando il machine learning per creare modelli competitivi che incorporassero una serie di fattori critici come: la cannibalizzazione dei prodotti, i picchi di vendita, le performance dei competitor, le scorte, gli articoli per punto vendita giornaliero, il riordino, ma anche il giorno di paga o la presenza di eventi limitrofi di diverse tipologie, come quelli atmosferici. Dall’analisi di tutte queste variabili, il sistema fornisce all’operatore una guida prescrittiva che suggerisce le azioni correttive da intraprendere.
La soluzione lavora completamente su cloud ed è basata in Microsoft Azure. “A fine maggio è prevista la prima conferenza con gli sviluppatori e in questa sede punteremo a condividere le esperienze per creare un modello aperto che consenta alla piattaforma di continuare a essere arrichita e sviluppata anche grazie al supporto della nostra community”. R.V.