Le applicazioni al centro della share economy
F5 Networks in occasione dell’F5 Forum di Milano ha presentato la propria strategia sempre più multi-cloud e app-centrica.
All’inizio di marzo si è svolta a Milano la terza edizione dell’F5 Forum, momento di incontro e confronto organizzato da F5 Networks per discutere quale sia la via migliore per cogliere appieno il potenziale del ‘capitale applicativo’ che rappresenta oggi l’asset principale in possesso di qualsiasi organizzazione.
“Il vero valore dell’impresa moderna risiede innegabilmente nelle sue applicazioni – ha ribadito Maurizio Desiderio, country manager Italia e Malta della società. Questo capitale, proprio come il capitale umano, ha bisogno di servizi di base per esprimere tutto il proprio valore come ad esempio servizi per la gestione del traffico, per la protezione dai bot, per la gestione degli accessi ecc. Per questo oggi più che mai è necessario scegliere strumenti di sviluppo e gestione delle applicazioni e dei processi capaci di bilanciare l’efficacia dei controlli con la libertà di sperimentare e innovare”.
La strategia F5
Come ha ricordato Desiderio, alla fine degli Anni ’90 F5 ha aperto la strada al bilanciamento del carico. A metà degli Anni 2000, ha guidato l’industria verso gli Application Delivery Controller (ADC). “Oggi – ha spiegato – abbandoniamo definitivamente la strada che ci vede come un’azienda di ADC diventando a tutti gli effetti protagonisti nel mercato dei servizi multi-cloud”.
A sostegno di questa strategia non vi sono solo le numerose novità illustrate nel corso dell’F5 Forum, tese a consentire a chiunque di rilasciare qualsiasi applicazione ovunque in totale sicurezza, ma anche l’acquisizione di Nginx, azienda open source specializzata nel delivery delle applicazioni, annunciata di recente.
Unendo la sicurezza delle applicazioni e il ricco portfolio di application service di F5, che consentono di migliorare prestazioni, disponibilità e gestione delle applicazioni, con le soluzioni software di Nginx per la gestione delle API e del delivery delle applicazioni, molto apprezzate dalla comunità DevOps e con una base utenti open source estremamente vasta, si potrà colmare il divario che ancora esiste tra il mondo NetOps e quello DevOps, rendendo disponibili servizi applicativi coerenti in qualsiasi ambiente. R.C.