La leadership è azione!

Le persone non cercano amici quando guardano al loro capo: cercano direzione, sostegno, onestà e chiarezza.

Amici del canale, vorrei farvi riflettere su questa frase: “i manager hanno subordinati, i leader hanno seguaci. Non è quello che dici che conta. È quello che fai!”.

Questa breve frase non s’impara alla svelta, anzi richiede parecchia pratica per essere assimilata. Quando si è giovani e si assume il primo ruolo manageriale (e probabilmente non si è ancora totalmente pronti per un tale balzo, anche se qualcuno ha visto in voi del potenziale), si pensa che ‘leadership’ significhi convincere la gente a fare cose. E forse, a fondo corsa, è proprio ciò che è. Ma questo non avviene (almeno non con successo) dicendo, o costringendo, o forzando. E se volete costruire una carriera nella gestione del business, sviluppare le vostre capacità di leadership sarà la chiave del successo.

Alcuni dei vostri collaboratori (soprattutto i commerciali e i tecnici di rango) saranno persone esigenti, volubili, egoiste. Una vostra semplice capacità di ‘gestire i processi’ non sarà certo sufficiente per creare un business eccezionale. La buona notizia è però che la ‘leadership’ può essere appresa, o, quanto meno, migliorata. E deve esserlo. Perché riuscire a creare un ambiente dove le persone vogliono veramente far accadere delle cose, piuttosto che sentirsi obbligate o in dovere di farle, è proprio quello che fa la differenza tra un qualcosa di veramente grande e una mediocre normalità – senza infamia e senza lode – come avviene nella stragrande maggioranza delle aziende.

Cosa è la leadership

Leadership Concepts with Arrows

La leadership è difficile da definire e difficile da trovare. Ma ciò non è sorprendente. Molti di noi sono stati promossi al loro primo ruolo manageriale perché erano dei buoni professionisti ma non erano ancora dei manager. Oppure, da piccoli imprenditori, abbiamo lanciato la nostra start-up, sperando inizialmente di arrivare alla fine del mese, poi dell’anno, poi abbiamo iniziato a chiudere bilanci in attivo e, adesso, la nostra energia e capacità di spinta ci ha portati ad avere un team di persone da guidare. Se siamo stati attenti e fortunati, potremmo aver imparato qualcosa sulla leadership lungo questo percorso, ma chi ci ha veramente insegnato qualcosa sulla leadership? Esistono corsi di leadership? Cos’è la leadership? Cosa fa di una persona un leader? Come si comporta un leader?

Per rendere plasticamente questo punto, vi pongo ora una domanda. È una domanda retorica, ma è diretta a chiunque sia, o voglia essere, un leader: “Perché qualcuno dovrebbe voler essere guidato da te?”. Se ci pensate bene, è una domanda che incute timore. E a ragione. Molti non vorranno ascoltare la risposta. O sei un freelance (ma anche un freelance deve essere un leader per il suo network), oppure non puoi fare nulla nel business senza collaboratori.

Sappiamo che è tutto basato sulle persone e sulle loro competenze ed emozioni. Le persone però non ci seguono ciecamente, non fanno semplicemente quello che viene detto loro a meno che non ci credano e che non credano fino in fondo che l’input che arriva dal leader è quello giusto. Che il leader è una persona di cui fidarsi.

Quindi, ecco la risposta: occorre trovare modi per coinvolgere le persone e stimolare il loro impegno verso gli obiettivi aziendali.

Le persone giuste fanno la differenza

Un leader non deve solo guidare persone, ma deve anche sceglierle. Un leader è a capo della sua business unit e può decidere chi assumere. Io ho assunto centinaia di persone nella mia carriera, e, dopo tanti anni, ho capito che le persone che mi interessano di più non sono quelle con le maggiori credenziali, quelle che hanno fatto più soldi o vinto più premi. Le persone che contano, quelle che rispettiamo e che alla fine ci seguiranno, sono quelle (1) che si preoccupano di far succedere le cose e (2) che sono in grado, con la loro qualità, di fare la differenza.

Se cercate persone con queste due caratteristiche, allora anche voi dovete averle. I leader saranno quindi giudicati in base alla loro capacità di far succedere delle cose e fare la differenza.

Pensate alla vostra storia professionale nel settore. C’è una persona che ha fatto la differenza? Che vi ha insegnato? Che vi ha tenuto sotto la sua ala al momento giusto? Che ha influenzato i vostri valori? Che vi ha dato fiducia quando gli altri non lo facevano? Che vi ha ispirato attraverso le azioni? Questa è la leadership! E questo è ciò che dobbiamo essere per il nostro team.

Empatia?

I veri leader s’immedesimano nelle persone che guidano. Un vero leader sa quali sono i compiti giornalieri e le sfide che devono affrontare i suoi collaboratori. Ne conosce gli inevitabili ‘picchi e valli’. I migliori leader vengono dal lavoro duro e operativo e sanno cosa significa chiudere un pessimo trimestre, vedere le proprie offerte rifiutate e sapere che il cliente non ci riceve o non prende la nostra telefonata. Un vero leader ha sentito sulla sua pelle i lividi della sconfitta.

Quindi l’empatia verso le persone è importante? Si, ma alcune volte l’empatia che devi avere è di tipo ‘duro’. ‘Empatia dura’ significa dare al vostro team ciò di cui ha bisogno, non ciò che vuole. Significa talvolta dire alle persone cose che non vogliono sentire oppure definire pratiche di lavoro e obiettivi su cui all’inizio potrebbero non essere d’accordo. Ma questo va bene: ‘l’empatia dura’ funziona perché indica ciò che è necessario in un determinato momento, non quello che è più gradito. ‘Empatia dura’ identifica un equilibrio tra il rispetto per l’individuo e l’imperativo aziendale di raggiungere l’obiettivo (il che sarà poi a beneficio di tutti).

‘Empatia dura’ potrebbe significare sedersi con un venditore che sta fallendo, impostare un piano di formazione o riqualificazione, gestire da vicino le attività, imporre una migliore gestione del tempo, stabilire obiettivi quotidiani, fornire un intenso coaching. Tutto ciò a volte è pesante per il team e, molto spesso, non è nemmeno divertente per il leader. Sì, è difficile, ma lo state facendo perché tenete al successo del vostro team e al loro futuro. E, se sono persone valide, lo capiranno.

Alcune persone sono convinte che, per essere un grande leader, si debba essere apprezzati da tutti. Non è così. Le persone non cercano amici quando guardano al loro capo. Stanno cercando direzione, sostegno, onestà e chiarezza, in una parola ‘leadership’. E anche se all’inizio potrebbero non saperlo, forse sono alla ricerca di una dose di empatia.

La leadership è azione

Quindi leadership non è parlare bene e fare un bel discorso. Non è battere il pugno sul tavolo come un minaccioso allenatore nell’intervallo della partita. Non si tratta di sognare una visione in cui nessuno crede o dove nessuno agisce.

La leadership è azione. È quello che fai che conta. È il tuo comportamento che le persone ricorderanno ed emuleranno. È il tuo esempio che la gente seguirà.

Ne vogliamo parlare?


Primo Bonacina

Bergamasco di nascita e milanese per professione, Primo Bonacina si occupa d’informatica dal 1980, primo in ordine di laurea tra gli studenti (1984) della neocostituita Facoltà di Informatica di Milano. Dal 1984 ha operato con ruoli di responsabilità crescente per aziende multinazionali dell'IT. Le più note: Olivetti, 3Com (ora HPE), Magirus/Tech Dat...

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