Il metaverso è il futuro di Internet

Cos’è, come funziona, a cosa serve l’ambiente virtuale rilanciato da Zuckerberg.

Quando Facebook ha annunciato a fine 2021 che avrebbe rinominato la propria holding in Meta e investito diversi milioni di euro in tecnologie metaverse, nel mondo dei professionisti e non solo, è sorta la curiosità e l’interesse di capire più precisamente di cosa si stesse parlando e di quali impatti il metaverso potrebbe generare dal punto di vista del business per le aziende.

I responsabili aziendali devono infatti comprendere cosa si intende quando si parla di metaverse per valutarne l’adozione e l’eventuale implementazione. Potenzialmente è una di quelle tecnologie che influirà sull’innovazione strategica delle aziende ed è necessario considerarla fin da principio in modo proattivo.

I manager devono sempre saper identificare, esaminare e monitorare le tecnologie emergenti per aiutare le proprie aziende a sviluppare nuovi prodotti, trasformare il business o mitigarne i rischi.

Gartner si aspetta che entro il 2026, il 25% delle persone trascorra almeno un’ora al giorno nel metaverso per lavoro, shopping, istruzione, social media e/o intrattenimento. Ma cos’è esattamente il metaverso?

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, il metaverso ha radici lontane, nella letteratura, nel cinema e infine più recentemente in Internet e a voler semplificare non si tratta di nulla di più di uno nuovo stadio evolutivo del web, rispetto a come lo abbiamo conosciuto fino a oggi. Il metaverso è definibile in estrema sintesi come un insieme di spazi virtuali attraversati da avatar.

Un po’ di storia

Chi fa i più anziani di noi ha vissuto la nascita di Internet ricorderà forse la prima piattaforma di realtà virtuale nata nel 1995 e chiamata Active World. Uno spazio in cui gli utenti potevano registrarsi e costruire, per esempio, edifici e scambiare o vendere oggetti attraverso i negozi interni alla piattaforma.

Dopo Active World, nel 2003 arrivò Second Life con i primi avatar e che per tale particolarità potremmo già definire come un prototipo di metaverso. Second Life era, ed è tutt’oggi, una piattaforma che permette di costruire un universo 3D simile a quello di Active World, in cui però si può interagire con altri residenti attraverso il proprio avatar e vivere una vita virtuale costruendo spazi e abitazioni, facendo shopping in negozio, partecipando a corsi universitari, andando a teatro o a concerti e, se necessario, entrando in ambasciata per svolgere pratiche amministrative (non scherzo, alcuni paesi come l’Albania, le Maldive, l’Estonia, la Colombia, la Svezia e la Serbia hanno aperto una sede diplomatica in Second Life). Second Life ha una sua valuta, il Linden Dollar che è scambiabile con valute reali. Per tutte queste ragioni Secondo Life è considerato ancora oggi il prototipo del metaverso.

Più recentemente sono considerabili esempi di metaverso anche Roblox, un gioco che ha ancora oggi grande seguito e successo, e Fortnite, che possiamo considerare più che un gioco come un vero e proprio metaverso. Pur trattandosi infatti di un role game basato su combattimenti e tecniche di sopravvivenza, viene ogni mese utilizzato da oltre 40 milioni di persone al mondo, perché per molti è un’occasione per creare relazioni sociali, per conoscersi e magari, perché no, anche imparare l’inglese. Epic Games, proprietaria di Fortnite, ha colto l’enorme potenziale di questa community di utenti e ne ha fatto un campo di continua sperimentazione comunicativa e pubblicitaria, dove numerosi marchi creano una relazione con i potenziali acquirenti organizzando eventi, concerti e creando contenuti sempre nuovi. Il concerto di Ariana Gnel 2021 ha rappresentato l’apice di questa evoluzione in quanto è stato qualcosa di assolutamente nuovo in cui si sono fusi l’artista e il gioco; si è trattato di un nuovo standard di intrattenimento musicale unico che ha coinvolto milioni di utenti nel mondo.

Un nuovo spazio virtuale collettivo

Gli esempi appena illustrati spiegano in modo semplice come il metaverso sia un nuovo step evolutivo di Internet come lo conosciamo oggi: uno spazio aperto virtuale collettivo, nato dalla convergenza della realtà fisica e digitale virtualmente migliorata. Il metaverso è indipendente dal dispositivo di fruizione e non è di proprietà di un singolo fornitore; si tratta di un’economia virtuale indipendente, in cui si utilizzano valute digitali e gettoni non fungibili (NFT).

Un metaverso rappresenta inoltre un’innovazione che richiede per funzionare molteplici tecnologie fra cui la realtà aumentata, i display e i wearable, l’Internet of Things, le reti cloud e le reti 5G, l’intelligenza artificiale e altre tecnologie ancora in corso di sviluppo. “Il Metaverso permetterà alle persone di replicare o migliorare le loro attività fisiche.

Questo potrebbe accadere trasportando o estendendo le attività fisiche a un mondo virtuale o trasformando quello fisico”, dice Marty Resnick, VP Analyst di Gartner. “Anche se l’obiettivo di un metaverso è quello di combinare molte di queste attività, ci sono attualmente molti singoli metaversi con funzionalità limitate”.

In futuro i metaversi che oggi operano separatamente convergeranno verso un unico ambiente metaverso che metterà in comunicazione fra di loro i differenti metaversi. Un po’ come accadde in origine alla nascita di Internet, quanto i computer era fra loro direttamente collegati, costituendo reti nodali che successivamente portarono alla nascita di protocolli per lo scambio e condivisione di dati e infine al World Wide Web come lo conosciamo oggi e che ha portato Internet al successo.

Le attività che si potranno svolgere nei metaverso saranno sempre più numerose e immersive: acquistare abiti e accessori per il proprio avatar, comprare terreni e costruire case virtuali, vivere esperienze di shopping immersivo in centri commerciali virtuali, utilizzare aule virtuali per attività di formazione, comprare arte digitale o fare collezionismo attraverso gli NFT.

Opportunità di business

Il metaverso offrirà opportunità e modelli di business che consentiranno alle aziende di estendere i propri confini di attività in ambito digitale. Le opportunità di business possono includere numerosi ambiti di applicazione fra cui a titolo esemplificativo:

– L’istruzione superiore, medica, militare e altri tipi di mestieri grazie alla possibilità di offrire un’esperienza di apprendimento più coinvolgente.

– Gli eventi virtuali, che come abbiamo già accennato sono già stati sperimentati con successo.

– La vendita al dettaglio, che potrà offrire un’esperienza di acquisto più coinvolgente, permettendo di vendere anche prodotti più complessi.

– Il lavoro da remoto, che potrà essere più coinvolgente, collaborativo e connesso attraverso spazi di lavoro virtualmente aumentati.

– I social media, che potranno sfruttare il metaverso per consentire ai propri utenti di interagire attraverso avatar tridimensionali.

L’adozione delle tecnologie metaverse è ancora in una fase nascente e molto frammentaria, e per questo è importante studiare il fenomeno evitando però per il momento di investire troppo in uno specifico metaverso. È ancora presto per determinare quali investimenti saranno redditizi a lungo termine e la priorità dovrebbe essere quella di imparare, esplorare e prepararsi per un metaverso senza esagerare con l’implementazione.

Ancora una volta Gartner ci viene in soccorso con 4 raccomandazioni per i leader dell’innovazione tecnologica che vogliono sperimentare:

1. Sviluppare strategie di business digitali che sfruttino l’infrastruttura integrata e i partecipanti del Metaverso.

2. Ideare e gestire idee innovative che si concentrino su nuove opportunità e modelli di business basati sul Metaverso.

3. Identificare i rischi tecnologici, le problematiche relative alla privacy e le implicazioni di sicurezza che questo nuovo ambiente persistente e decentralizzato pongono.

4. Elencare i risultati, le opportunità e gli ostacoli che il Metaverso comporta sotto forma di roadmap dell’innovazione.



Cristina Dal Monte

Esperta di innovazione e marketing, supporta con successo da oltre 20 anni le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale (Virgilio-Matrix, Telecom Italia, Mondadori, ePRICE... ; cura, per il magazine Office Automation, la rubrica Inside Digital Marketing. (Link LinkedIn https://www.linkedin.com/in/cristinadalmonte...

Office Automation è il periodico di comunicazione, edito da Soiel International in versione cartacea e on-line, dedicato ai temi dell’ICT e delle soluzioni per il digitale.


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